Alfabeto Arabo

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ALFABETO ARABO Dario Giansanti LINGUA E LETTERATURA ARABA  L'arabo appartiene al ramo semitico della grande famiglia afro-asiatica. Originariamente idioma delle tribù beduine del deserto arabo, venne diffusa tra il VII e il XII secolo, sull'onda delle grandi conquiste islamiche, in tutto il nord Africa, dove venne ad affiancarsi ai dialetti berberi, e in un'ampia fascia che copre tutto il Medio Oriente fino ai confini della Persia. Oggi è la lingua ufficiale di tutti i ventun paesi che aderiscon o alla Lega Araba: Kuwayt, Ba rayn, Qatar, Emirati Arabi Uniti, ´Oman, Yemen, Arabia Saudita, ´Irāq, Siria, Giordania, Libano, Egitto, Sudan, Gibuti, Somalia, Libia, Tunisia, Marocco, Mauritania, essendo il ventunesimo membro la problematica Palestina. Incalcolabile è il numero di persone che parla arabo come seconda lingua, lingua veicolare SOMMARIO  Lingua e letteratura araba  Lessico fondamentale  L'alfabeto arabo  Il sistema consonantico  Schema generale delle consonanti   Nessi consonantici  Il sistema vocalico  Vocali brevi  Vocali lunghe  Mozioni vocaliche: fat ah, ḍ ammah, kasra  Uso della hamza  Suffisso femminile: t ā` marbūṭ a  Geminazione: tašd ī d   Assimilazione  Nunazione: tanwī n   Alif maqsūra   Alif wa  ṣla  Punteggiatura   Numerali   Dialetti   Bibliografia e letture consigliate Pagina 1 di 21 Alfabeto Arabo 30/06/2012 http://web.tiscali.it/angolodidario/unmondodiscritture/Arabo.html

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    ALFABETO ARABO

    Dario Giansanti

    LINGUA E LETTERATURA ARABA

    L'arabo appartiene al ramo semitico della grande famiglia afro-asiatica. Originariamente idioma delletrib beduine del deserto arabo, venne diffusa tra il VII e il XII secolo, sull'onda delle grandiconquiste islamiche, in tutto il nord Africa, dove venne ad affiancarsi ai dialetti berberi, e inun'ampia fascia che copre tutto il Medio Oriente fino ai confini della Persia. Oggi la lingua

    ufficiale di tutti i ventun paesi che aderiscono alla Lega Araba: Kuwayt, Barayn, Qatar, EmiratiArabi Uniti, Oman, Yemen, Arabia Saudita, Irq, Siria, Giordania, Libano, Egitto, Sudan, Gibuti,Somalia, Libia, Tunisia, Marocco, Mauritania, essendo il ventunesimo membro la problematicaPalestina. Incalcolabile il numero di persone che parla arabo come seconda lingua, lingua veicolare

    SOMMARIO

    Lingua e letteratura araba Lessico fondamentale L'alfabeto arabo Il sistema consonantico Schema generale delle

    consonanti Nessi consonantici Il sistema vocalico Vocali brevi Vocali lunghe Mozioni vocaliche:

    fatah,ammah, kasra

    Uso della hamza Suffisso femminile: t`marb

    a Geminazione: tadd Assimilazione Nunazione: tanwn Alif maqsra Alif wala Punteggiatura Numerali Dialetti Bibliografia e letture

    consigliate

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    o lingua del culto.

    La letteratura araba immensa e ricchissima. Tale letteratura prende l'avvio con leMuallaqt,splendide poesie di argomento lirico, erotico o guerresco, scritte nel VI secolo da un gruppo di poetinell'ambiente dei beduini nomadi, tra cui spiccano Antare Imru `l-Qays[VEDI]. A queste opere seguestrettamente la compilazione del Qur`n, parola divina trasmessa dall'arcangelo Gabriele al ProfetaMuammad, con la quale si apre l'immenso capitolo dell'Islm. La perfezione formale, la bellezza el'alta poesia del Libro Sacro sono tuttora considerate indicazioni, se non prove, dell'originesovraumana della Rivelazione. Sia come sia, il Qur`nrappresenta un inizio sfolgorante di quellache, nei secoli successivi, si rilever come una delle pi vaste e feconde letterature del mondo. Leopere di narrativa, storia, filosofia, teologia, poesia, sia originali sia di derivazione greca e persiana,che meriterebbero di essere menzionate, sono innumerevoli. Ricordiamo brevemente l'antologiaAlflayla wa layla["Le mille e una notte"], che tuttora continua ad affascinare l'umanit nelle sueinnumerevoli traduzioni e riscritture. Da allora, l'arabo non ha mai smesso di essere, per centinaia dimilioni di persone, una ricca e validissima lingua letteraria.

    Di grammatica non semplice, l'arabo presenta, come le altre lingue semitiche, la flessione interna deisostantivi e dei verbi. Soltanto lo scheletro consonantico delle parole rimane invariato, mentre infissie vocali si combinano per ottenere le pi sottili sfumature. Ricca di uvulari, aspirate e faringaliostiche agli Europei, l'arabo tuttavia una lingua molto melodiosa. Oggi l'arabo si presenta in ungran numero di dialetti, non sempre mutualmente comprensibili, mentre la lingua classica da tutticonosciuta come lingua dei media, delle pubblicazioni, della religione e dei rapporti internazionalidel mondo arabo.

    LESSICO FONDAMENTALE

    L'ALFABETO ARABO

    L'alfabeto arabo, come la maggior parte delle scritture semitiche, costituito dalle sole consonanti,in questo caso 28. Corre da destra a sinistra, altra caratteristica comune alle scritture del MedioOriente. Di grande eleganza, questa scrittura si presta meravigliosamente ad essere vergata a mano,fornendo splendidi esempi di arte calligrafica. Perfettamente connaturato con la lingua araba,l'alfabeto ne segnala con precisione il complesso sistema consonantico, con una perfettacorrispondenza tra grafema e fonema.

    Uomo Raul

    Donna Imr`h

    Padre Ab

    Madre Um

    Cielo Sam`

    Terra Ar

    Sole ams

    Luna Qamar

    Acqua M`

    Albero ara

    Cane Kalb

    Gatto Qitt

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    IL SISTEMA CONSONANTICO

    Le 28 lettere dell'alfabeto arabo completano perfettamente il sistema consonantico della lingua:

    Tale alfabeto segnala con precisione il complesso sistema consonantico della lingua araba, ricca ditutte le tipiche classi di suoni (aspirate, glottidali, faringali) delle lingue semitiche. In particolarenotiamo l'importantissima lettera segnata in trascrizione con lo spirito dolce del greco:

    Si tratta della famosa alif, l'indispensabile consonante muta presente in tutte le pi antiche linguesemitiche nonch in antico egiziano. In arabo, all'inizio di parola alif funge da aggancio vocalico (ein questo caso viene omessa in trascrizione), mentre nel mezzo della parola, quando si trovaassociata al simbolo detto hamza, corrisponde a un colpo di glottide, praticamente a un istantaneoarresto nell'emissione del suono. In questo caso, alif-hamzaviene notata con lo spirito dolce delgreco. Ma vedremo poi nei dettagli l'uso di hamza.

    Caratteristica fonologica dell'arabo che molti suoni vengono articolati molto pi indietro, di quantonon accada in italiano e nella maggior parte delle lingue indoeuropee, tanto che l'arabo si fatto lafama di possedere una serie di "gutturali" impossibili da distinguere quanto da pronunciare. Non cos, ma vediamo di fare un po' d'ordine, elencando questi suoni cos ostici per noi europei.

    La lettera h la fricativa glottale sorda [h] e corrisponde all'h aspirata iniziale della parola inglese"house".

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    Le lettere herappresentano le fricative velari sorda [x] e sonora [], cio il chfinale del tedesco"Bach" e la gspagnola di "general".

    Le lettere e sono rispettivamente la fricativa faringale sorda e sonora, quest'ultima resa intrascrizione come lo spirito aspro del greco. Essendo pronunciati al livello della faringe, hanno ilpunto di articolazione pi arretrato di tutti gli altri suoni, consistendo in pratica in una sorta diraschio ottenuto col passaggio forzato dell'aria attraverso la glottide. difficile descriverne lapronuncia, non esistendo equivalenti delle lingue europee. In particolare, suona come una specie dihpronunciata ancora pi indietro e fortemente strozzata, mentre viene percepita dall'orecchio comeun curioso schiacciamento della vocale successiva.

    La lettera q l'occlusiva uvulare sorda [q], una sorta di karticolata in fondo al velo palatino, similealla citaliana di "cubo" ma ancora pi arretrata. Va tenuta ben distinta da k[k] che invece ilnormale suono velare di "china".

    Un importante asse di opposizione, tipico delle lingue semitiche, oppone alle normali consonanti unaclasse di consonanti faringalizzate, ovvero pronunciate con uno strozzamento della faringe. Sono lelettere , corrispondenti faringalizzate delle lettere s d t z, da esse distinte grazie a un punto cheviene posto sotto la lettera stessa.

    Le lettere se zcorrispondono alla fricativa dentale sorda e sonora, cio rispettivamente alla ssordadi "sole" e alla ssonora di "rosa".

    La letteracorrisponde al suono sc(i) dell'italiano "sciocco".

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    La lettera un'affricata palatale sonora, corrisponde alla g(i) dell'italiano "giardino" (nell'araboclassico manca del tutto il suono della gvelare di "gatto").

    Abbiamo con te dle due fricative interdentali, sorda e sonora. Corrispondono rispettivamente al thinglese di "thing" e "that.

    Per concludere, we ysono semiconsonanti, come la ue la idelle parole italiane "uovo" e "ieri".

    SCHEMA GENERALE DELLE CONSONANTI

    In arabo non esiste differenza tra maiuscole e minuscole, n tra stampato e corsivo, epper la formadella consonante muta, pi o meno sensibilmente, a seconda della posizione che occupa nel corpodella parola, se sia isolata, iniziale, mediana o finale. Un po' come nella nostra scrittura corsiva, ognilettera dell'alfabeto arabo si lega alla precedente ed legata alla successiva. Le sei lettere ` d d r z wnon posseggono le forme iniziali e mediane; queste lettere interrompono di fatto la continuit graficadella parola e la consonante che segue, anche se fa parte della stessa parola, dovr ripartire di nuovo

    dalla forma iniziale.

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    Poich molte consonanti hanno forma simile, bisogna fare attenzione a non confonderle. In questocaso i punti diacritici posti sopra o sotto le lettere graficamente simili aiutano a distinguerle, come adesempio

    Ma vediamo delle parole complete, cos da imparare a distinguere le singole consonanti che lecompongono:

    NESSI CONSONANTICI

    Nella scrittura, specie nella scrittura d'arte, cpita che coppie di lettere vengano legate tra loro inmodo diverso dalla normale successione orizzontale. La correttezza dei dizionari, unita all'usosempre pi intensivo del mezzo elettronico, ha portato a un sempre maggior rigore della scrittura eda un'eliminazione progressiva di questi nessi. Ne mostriamo qualcuno:

    Alcuni di questi nessi tuttavia sono ormai standardizzati. il caso di lm-alif, successione di lme di

    alif, da alcuni considerata una lettera a s stante e che ha una forma particolare.

    oppure oppure oppure

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    IL SISTEMA VOCALICO

    Lingua cos ricca e varia nelle consonanti, l'arabo classico al contrario assai povero di vocali,contemplandone soltanto tre:

    Esse possono essere sia brevi che lunghe. In trascrizione, le lunghe vengono contrassegnate con un

    macron:

    La pronuncia delle vocali a u i,in arabo classico, coincide con quella delle stesse in italiano: [a] [u][i], e questo sar anche il modo in cui le renderemo nei nostri esempi. Ma in pratica, all'orecchio diun europeo, afinisce per assumere spesso il colore di eed uviene a suonare come o. Questevariazioni di pronuncia sono dovute al fatto che l'emissione dei suoni [a] [u] [i], posti ai vertici deltriangolo vocalico, richiede un'energia maggiore rispetto ai suoni "intermedi" [e] ed [o], e poich nonvi alcun rischio di confusione, in quanto in arabo i suoni [e] ed [o] non sono distintivi disignificato, ecco che nel parlato quotidiano la pronuncia di aed upu perdere energia e suonare

    come [e] ed [o]. Tali dizioni non vanno considerate errate. La distinzione infatti soltantofonologica: la fonetica araba considera i suoni [a] ed [e] perfettamente omofoni, esattamente come[u] ed [o]. questa la ragione per cui la localit di al-Alamayn, teatro di una famosa battaglia, vienegeneralmente pronunciata "el-Alamein"; e il nome del Profeta, la cui grafia corretta Muammad,viene in genere pronunciato come fosse "Mohammed".

    VOCALI BREVI

    Le vocali brevi a u isono implicite nella scrittura araba, che si limita a segnare soltanto leconsonanti. Per la loro lettura ci si affida alla conoscenza della lingua da parte del lettore. Si noticome, negli esempi che seguono, le vocali sono presenti soltanto in trascrizione, mancando del tuttonella grafia araba:

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    Quando la vocale breve cade all'inizio della parola, viene utilizzata, per indicarne la presenza, unparticolare segno diacritico chiamato hamzasostenuto dalla consonante debole alif. Hamzavieneposta sopra il corpo della alifse questa funge da aggancio ad ao i, sotto la alifse funge da aggancioad i.

    Vediamo qualche esempio:

    VOCALI LUNGHE

    Mentre la scrittura araba non nota le vocali brevi, contrassegna le vocali lunghefacendo seguirealla vocale implicitauna consonante di prolungamento (mater lectionis), chesar rispettivamente

    una delle tre consonanti deboli ` w y[alif ww y`].

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    Vediamo qualche esempio:

    All'inizio della parola, le vocali lunghe sono contrassegnate da alifhamza, esattamente come lebrevi, ma seguite in questo caso dalla consonante di prolungamento (mater lectionis). Dunque periniziale si ha alif hamzaseguta da y`di prolungamento. Periniziale si ha alifhamzaseguta dawwdi prolungamento. Periniziale si dovrebbe dunque scrivere alif hamzaseguta da alifdi

    prolungamento, ma non essendo possibile scrivere due alifuna di seguito all'altra, si usa qui una alifmadda["allungata"], ovvero una particolare alifsormontata da una seconda alifpi piccola, postatrasversalmente sopra la prima.

    Vediamo qualche esempio:

    MOZIONI VOCALICHE: FATAH, AMMAH, KASRA

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    In arabo le vocali brevi di norma non vengono indicate. Quando per necessario evitare degli errori(ad esempio nel caso particolare della lettura coranica, dove la tradizione pretende la massimacorrettezza nella lettura), allora vengono usati tre segni diacritici, le cosiddette "mozioni vocaliche",fatah,ammah, kasra, le quali, poste su una consonante, indicano che quella consonante articolatarispettivamente con a u i. Vi inoltre un quarto segno, il sukn["quiete"], che indica assenza divocale e viene posto sulla consonante seguita da altra consonante o su una consonante finale.

    Vediamo in questa serie di esempi qual il corretto impiego delle mozioni vocaliche:

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    USO DELLA HAMZA

    Come abbiamo visto, all'inizio di parola, hamza il segno diacritico che, posto sopra (o sotto) alif,regge la vocale breve che d inizio alla parola stessa. Ma hamza una vera e propria lettera, la primadell'alfabeto arabo. Essa segnala l'occlusiva glottale sorda, in pratica un colpo di glottide che avvia oarresta l'emissione del suono.

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    Se all'inizio di parola hamzacoincide in pratica col suono della vocale, all'interno della parola la sipercepisce nettamente come un rapido stacco rispetto alla sillaba precedente. In questo caso hamzaviene trascritta con lo spirito dolce del greco.

    Hamzanecessita in tutti i casi di un sostegno, che pu essere una delle tre consonanti deboli: alif,ww o y`(quest'ultima scritta in questo caso senza i puntini sotto):

    All'inizio di parola il sostegno di hamza, come abbiamo visto, sempre la alif. In posizione mediana pu essere alif,ww o y`, a seconda della vocale che regge o di quella

    che precede. In posizione finale, hamzapu avere come sostegno alif,ww o y`, ma pu anche trovarsi

    senza sostegno.

    L'ortografia di hamza piuttosto complicata. Al centro di parola, hamzaviene retta da alif,ww oy`, a seconda della vocale breve (rispettivamente a u i) che viene articolata con essa.

    In altri casi hamzasi regge sulla vocale (lunga o breve) della consonante che la precede.

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    Analogamente, hamzafinale ha per supporto la vocale della consonante precedente. Se la letteraprecedente priva di vocale (avendo il sukn), o una alifo ww, di prolungamento, allora hamzasiscrive senza sostegno. In tale posizione, hamzacorrisponde a un semplice colpo di glottide alla finedella parola.

    SUFFISSO FEMMINILE: T` MARBA

    In arabo, i nomi femminili terminano normalmente per -a; si usa per indicare questa terminazioneuna particolaret finale detta t`marba ["t legata"]. Le origini etimologiche di questa t`sonoevidenti, essendo -tla tipica desinenza femminile delle lingue semitiche, presente in molti sostantivie pronomi arabi (es. bint"figlia" contro ibn"figlio").

    Vediamo il suo uso in alcuni sostantivi femminili:

    GEMINAZIONE: TADD

    Un particolare diacritico, chiamato taddoaddaposto sopra la consonante, serve a raddoppiare lastessa, che verr pronunciata con maggior forza, analogamente alla geminazione segnata

    dall'ortografia italiana.

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    Vediamo qualche esempio:

    ASSIMILAZIONE

    Il taddserve anche a indicare l'assimilazione nel caso l'articolo determinativo al["il"] preceda unsostantivo iniziante per lettera "solare". Infatti l'arabo distingue le lettere in "solari" e "lunari": leprime producono assimilazione con l'articolo, le seconde no.

    Vediamo come il taddassimila l'articolo alcon la successiva parola iniziante per lettera solare:

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    NUNAZIONE:TANWN

    Una particolare serie di diacritici, chiamati tanwn, consistenti nel raddoppiamento delle mozionivocaliche, segnano il fenomeno fonetico della "nunazione", che consiste in pratica nell'aggiungere incoda alla parola una vocale nasalizzata, cio seguita da suono nasale, in questo caso n[nn]. Aseconda della vocale, abbiamo il tanwn fatah(per -an), il tanwnkasra(per -in) e il tanwnammah(per -un).

    Il tanwnalla fine della parola segna l'idea di indeterminazione (corrisponde cio all'articoloindeterminativo italiano "un" "una" "uno" "degli" "delle", etc.). Si usa -unquando il sostantivo incaso nominativo, -anquand' in accusativo, -inquand' in genitivo. Facciamo qualche rapidoesempio:

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    ALIF MAQRA

    Per concludere il nostro rapido ex-cursus della scrittura araba, non si possono tacere alcuni tipi di alif

    diacritizzate, usate in casi particolari.La prima, alifmaqra, ha in realt la forma di una y`priva dei due puntini alla base. Si trova in findi parola e si pronuncia come una alunga.

    Esempio:

    ALIF WALA

    Alifwala, una semplice lettera di collegamento. Si trova in determinate espressioni o in certuninomi, e non viene pronunciata.

    Vediamo un esempio:

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    Quest'espressione tratta dalla Bismla, l'invocazione con cui iniziano quasi tutte le sure del

    Qur`an, "In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso". Tale iscrizione compare quasi dovunque,nel mondo islamico, scritta in tutti i modi e le forme possibili:

    PUNTEGGIATURA

    L'arabo classico non ha alcuna punteggiatura. Solo in tempi recenti si imposta la punteggiaturadell'alfabeto latino, adattata a una scrittura che procede da destra verso sinistra:

    NUMERALI

    Concludiamo la nostra rapida esposizione della scrittura araba con i numeri. Quando parliamo di"numeri arabi" intendiamo pi precisamente la numerazione posizionale, basata sul concetto di zero,che abbiamo derivato dagli arabi (i quali a sua volta l'avevano derivata dagli indiani). La grafia deinumeri arabi per diversa dalla nostra, e qui la riportiamo.

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    Una curiosit. Mentre la scrittura araba decorre da destra a sinistra, i numeri arabi decorrono in sensoinverso, da sinistra a destra. Cosicch, leggendo un testo in arabo si troveranno i numeri scritti insenso opposto al normale senso di scrittura.

    DIALETTI

    La lingua araba , pressoch da sempre, soggetta al fenomeno della diglossia, cio alla separazionetra la lingua classica, scritta allo stesso modo in tutti i paesi dove diffusa, e le diverse parlate locali,spesso discordanti le une delle altre. Nella lingua scritta, attenta evoluzione della lingua del dettato

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    coranico, si esprimono la letteratura araba moderna, la stampa e la burocrazia. Essa ha pure una suaespressione orale nei discorsi ufficiali, nelle conferenze, nell'insegnamento e nella maggior partedelle opere cinematografiche e delle trasmissioni televisive e radiofoniche.

    Non cos la lingua parlata, distinta in numerosissimi dialetti, spesso incomprensibili tra loro, tra iquali si possono tuttavia distinguere un gruppo dei dialetti orientali, parlati nelle regioni del MedioOriente, e quelli occidentali, parlati nelle regioni nordafricane. Questi due gruppi, purdifferenziandosi al loro interno, presentano dei caratteri di omogeneit e delle peculiarit checonsentono di attribuire l'appartenenza di un singolo dialetto all'uno o all'altro gruppo.

    Una seconda distinzione tra le parlate rispecchia l'opposizione tra sedentari e nomadi tipica dellacivilt araba. Infatti i dialetti parlati dai nomadi, siano essi orientali o occidentali, possiedono dellecaratteristiche comuni che li distinguono dai dialetti dei sedentari, orientali o occidentali. In generalesi pu dire che i dialetti dei sedentari, parlati nelle citt e nelle oasi, sono pi innovativi rispetto aquelle dei nomadi, e che i dialetti dei centri urbani si differenziano da quelli delle zone rurale.

    Il dialetto delle capitali, a sua volta, tende a imporsi fino ad assumere talvolta le caratteristiche di unavera e propria lingua nazionale. il caso del dialetto del Cairo, spesso utilizzato a livello ufficiale, ecome tale conosciuto e capito anche fuori dall'Egitto grazie alla produzione cinematografica etelevisiva egiziana, espressa in gran parte in dialetto ed esportata in tutto il mondo arabo.

    Essendo impossibile descrivere qui tutte le variazioni dialettali dell'arabo, ci limiteremo soltanto aqualche rapido excursus sulle variazioni nella pronuncia di determinate lettere nel mondo arabo.

    . Pronunciata g(i) dolce in arabo classico, rimasta tale in molti dialetti. Si pronunciatuttavia gvelare (italiano "gatto") in Egitto ed lajpostalveolare (francese "jardin") nelle areemagrebina e siro-libanese.

    Te D. Pronunciate come th interdentale thsorda e sonora (inglese "thing" e "that") in araboclassico, sono venute a confondersi con le rispettive dentali tedin molti dialetti egiziani esiro-libanesi.

    e . Si pronunciano entrambe come la seconda in tutta l'area magrebina, entrambe come laprima nell'area siro-libanese e in Egitto.

    Q. Pronunciata come uvulare sorda qnell'arabo letterario e nella maggior parte dei dialettisedentari del mondo arabo, diventa invece gvelare (italiana"gatto") nei dialetti nomadi. Neldialetto del Cairo e in altri dialetti urbani orientali venuta invece a suonare come l'occlusivaglottale sorda hamza.

    Le vocali, soprattutto quelle brevi, sono dovunque molto instabili. Dovunque, come abbiamovisto, a u itendono ad essere pronunciate eaperta, ochiusa, echiusa. Nel dialetto egizianoalcune vocali cambiano completamente colore. Nei dialetti magrebini le vocali breviaddirittura cadono del tutto. Altrove, i dittonghi vengono ridotti, sicch aydiventa ee awdiventa ood u.

    BIBLIOGRAFIA E LETTURE CONSIGLIATE

    Hocine Si Hammour: Grammatica essenziale araba. Vallardi 1993. Hocine Si Hammour: Dizionario arabo. Vallardi 1990. Eros Baldissera: Dizionario compatto italiano-arabo. Zanichelli 1997. Sergio Noja: Breve storia dei popoli arabi. Mondadori 1997. Francesco Gabrieli: La letteratura araba. Sansoni 1967. Hamzah Roberto Piccardo [a cura di]: Il Corano. Newton 1994. Ren R. Khawam [a cura di]: Le mille e una notte[Testo stabilito sui manoscritti originali].

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  • 5/20/2018 Alfabeto Arabo

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    p g

    Rizzoli 1992.

    UN MONDO DI SCRITTURE

    Scritture latine: Alfabeto Irlandese

    Scritture latine: Alfabeto Gallese

    Scritture latine: Alfabeto Bretone

    Scritture latine: Alfabeto Cco

    Scritture latine: Alfabeto Slovacco

    Scritture latine: Alfabeto Polacco

    Scritture latine: Alfabeto Sloveno

    Scritture latine: Alfabeto Lettone

    Scritture latine: Alfabeto Lituano

    Scritture latine: Alfabeto Estone

    Scritture latine: Alfabeto Finlandese

    Scritture latine: Alfabeto Ungherese

    Scritture barbare: Alfabeto Ogamico

    Scritture arabiche: Introduzione

    Scritture arabiche: Alfabeto Sudarabo

    Scritture arabiche: Alfabeto Arabo

    Scritture arabiche: Alfabeto Persiano

    Scritture ebraiche: Alfabeto Ebraico Biblico

    Scritture ebraiche: Alfabeto Neoebraico

    Scritture indiane: Alfabeto Sanscrito

    L'ANGOLO DI DARIO

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