BACINO DELDEL FIUME IUME TTICINOICINO Lunghezza corso dÕacqua ingresso nel territorio nel...

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Carta delle vocazioni ittiche - Risultati 69 BACINO BACINO DEL DEL F IUME IUME T ICINO ICINO Il bacino del Fiume Ticino viene in questa sede considerato soltanto nella sua porzione sublacuale, dove occupa una porzione rilevante del territorio provinciale. Il Fiume Ticino, avendo origine dal Lago Maggiore, rappresenta un corso d’acqua molto particolare. Il lago, infatti, funziona come un immenso sedimentatore di tutto ciò che proviene dal bacino montano, che ha origini dal San Gottardo e dalle vette della Val d’Ossola. L’apporto energetico derivante dal bacino a monte viene veicolato al lago, trasformato secondo le dinamiche energetiche lacustri, ed infine restituito al corso fluviale attraverso l’acqua superficiale che “sfiora” dal lago dando origine al Ticino subla- cuale. E’ quindi evidente la particolarità di questo fiume, che nasce dal lago portando in sospen- sione una enorme biomassa di fitoplancton e di zooplancton, che determina una produttività certa- mente molto alta. L’origine dal lago determina anche, evidentemente, una particolare composizio- ne della comunità ittica, che appare estremamente varia, ma comprendente nel tratto iniziale spe- cie tipicamente lacustri, quali agone, coregone, bottatrice. L’andamento e la tipologia dell’asta flu- viale principale rispecchiano naturalmente un ambiente epiritrale, ma la presenza dei molti ambien- ti laterali, in forma di lanche, risorgive, rogge e canali, determina in questo bacino una varietà di ambienti tale da permettere la presenza di tutte le specie ittiche, con la prevalenza dei Ciprinidi reo- fili. Fiume Fiume T icino icino Figura 52: Pr Figura 52: Pr ofilo altimetrico del Fiume T ofilo altimetrico del Fiume Ticino icino Lunghezza corso d’acqua ingresso nel territorio nel territorio provinciale 29,5 km provinciale 193 m s.l.m. Larghezza media alveo di magra 100 m Foce 140 m s.l.m. Pendenza 0,2 % Il territorio provinciale è interessato dal primo tratto del corso del fiume. Qui si concentrano i pro- blemi dovuti alla presenza di numerosi sbarramenti e captazioni che, a partire dalla diga della Miorina, interrompono la continuità fluviale, modificando tanto l’habitat fisico quanto la struttura e l’abbondanza del popolamento ittico. Nel complesso la comunità ittica del fiume è molto diver- sificata, ma la sua consistenza numerica in molte situazioni risulta inferiore alle potenzialità del- l’ambiente naturale. Subito a valle della diga della Miorina (TIC-1), l’ambiente presenta caratteristiche simil-lacustri, con acque piuttosto lente, alveo ampio e profondo, una ricca vegetazione riparia, con alberi in parte sommersi, salici ed ontani, arbusti e macrofite emergenti (canneto) e sommerse.

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BACINOBACINO DELDEL FFIUMEIUME TTICINOICINO

Il bacino del Fiume Ticino viene in questa sede considerato soltanto nella sua porzione sublacuale,dove occupa una porzione rilevante del territorio provinciale. Il Fiume Ticino, avendo origine dalLago Maggiore, rappresenta un corso d’acqua molto particolare. Il lago, infatti, funziona come unimmenso sedimentatore di tutto ciò che proviene dal bacino montano, che ha origini dal SanGottardo e dalle vette della Val d’Ossola. L’apporto energetico derivante dal bacino a monte vieneveicolato al lago, trasformato secondo le dinamiche energetiche lacustri, ed infine restituito alcorso fluviale attraverso l’acqua superficiale che “sfiora” dal lago dando origine al Ticino subla-cuale. E’ quindi evidente la particolarità di questo fiume, che nasce dal lago portando in sospen-sione una enorme biomassa di fitoplancton e di zooplancton, che determina una produttività certa-mente molto alta. L’origine dal lago determina anche, evidentemente, una particolare composizio-ne della comunità ittica, che appare estremamente varia, ma comprendente nel tratto iniziale spe-cie tipicamente lacustri, quali agone, coregone, bottatrice. L’andamento e la tipologia dell’asta flu-viale principale rispecchiano naturalmente un ambiente epiritrale, ma la presenza dei molti ambien-ti laterali, in forma di lanche, risorgive, rogge e canali, determina in questo bacino una varietà diambienti tale da permettere la presenza di tutte le specie ittiche, con la prevalenza dei Ciprinidi reo-fili.

Fiume Fiume TTicinoicino

Figura 52: PrFigura 52: Profilo altimetrico del Fiume Tofilo altimetrico del Fiume Ticinoicino

Lunghezza corso d’acqua ingresso nel territorionel territorio provinciale 29,5 km provinciale 193 m s.l.m.

Larghezza media alveo di magra 100 m Foce 140 m s.l.m.

Pendenza 0,2 %

Il territorio provinciale è interessato dal primo tratto del corso del fiume. Qui si concentrano i pro-blemi dovuti alla presenza di numerosi sbarramenti e captazioni che, a partire dalla diga dellaMiorina, interrompono la continuità fluviale, modificando tanto l’habitat fisico quanto la strutturae l’abbondanza del popolamento ittico. Nel complesso la comunità ittica del fiume è molto diver-sificata, ma la sua consistenza numerica in molte situazioni risulta inferiore alle potenzialità del-l’ambiente naturale. Subito a valle della diga della Miorina (TIC-1), l’ambiente presenta caratteristiche simil-lacustri,con acque piuttosto lente, alveo ampio e profondo, una ricca vegetazione riparia, con alberi in partesommersi, salici ed ontani, arbusti e macrofite emergenti (canneto) e sommerse.

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Nel suo complesso la zona possiede molte zone di rifugio per la fauna ittica, potenzialmente ancheper pesci di grossa taglia. L’attività di campionamento ittico, effettuato con reti da barca e elettro-storditore da riva, ha portato alla cattura di 17 specie ittiche di cui 12 appartenenti alla famiglia deiCiprinidi e, tra queste ultime, due specie esotiche: il “gardon” ed il rodeo amaro. Tra le altre spe-cie è discreta la presenza del pesce persico, del cobite comune e dell’anguilla. La specie più rap-presentata è il cavedano, seguito dalla scardola; buona pure la situazione della tinca, presente anchecon esemplari di grossa taglia.Sulla sponda sinistra del fiume sono stati inoltre osservati, senza procedere al campionamento perevitare di recare disturbo, numerosi pighi di grosse dimensioni in piena attività riproduttiva in cor-rispondenza di una zona ben delimitata a corrente veloce e substrato ghiaioso-ciottoloso posta adalcune decine di metri a valle della diga.Il giudizio complessivo, per il fiume in questo tratto, non è comunque positivo, in quanto ad unaampia disponibilità di habitat non corrisponde una altrettanto buona consistenza della fauna ittica.Probabilmente un ruolo negativo importante è giocato dalla presenza sia dello sbarramento posto amonte (Miorina), sia soprattutto di quello posto alcuni chilometri a valle (Porto della Torre), conconseguente alterazione del trasporto solido, della velocità di corrente e delle possibilità migrato-rie. L’effetto negativo delle dighe sui pesci è stato osservato anche nel tratto posto tra le dighe di Portodella Torre e Panperduto (TIC-2). Qui è stata infatti rilevata la presenza di un grande numero di gio-vani anguille che dopo essere riuscite a risalire lo sbarramento di Pamperduto vengono bloccate avalle della diga di Porto della Torre, per esse invalicabile.Nel tratto a valle della diga di Panperduto (TIC-3), la portata di magra del fiume è estremamenteridotta: circa 7 m3/s corrispondenti a parte della competenza della successiva utenza di valle(Roggia Clerici/Simonetta). La portata si suddivide in due rami che confluiscono poco a montedella spiaggia della Maddalena. Il campionamento, tramite elettrostorditore, ha riguardato il ramosinistro, che morfologicamente è riconducibile alla tipologia di riffle. Il substrato di fondo preva-lente è rappresentato da massi e ciottoli.Sono state catturate 8 specie ittiche, 5 delle quali appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi, con lanettissima dominanza del vairone, molto abbondante anche in termini assoluti. Ben rappresentata èanche la cagnetta. Pessime condizioni idrauliche si riscontrano anche nel tratto a valle della filarola della Maddalena(TIC-4): qui la portata è ridotta al deflusso minimo, che dovrebbe essere di 1-2 m3/s, ed alle even-tuali perdite che filtrano dalla filarola. L’alveo, caratterizzato da massi, ciottoli e ghiaia, consentela formazione di piccoli rami, poco profondi, abitati da grandi quantità di pesci bentonici o comun-que di piccola taglia (vairone, ghiozzo, sanguinerola, cagnetta) ma inospitali per specie di grossataglia. Gli unici pesci di peso superiore ai 100 grammi circa, sono rappresentati da una trota fario,da qualche barbo e da anguille, ed erano concentrati nel primo tratto del riffle, dove la profonditàè leggermente superiore (fino a 40-50 cm) e la turbolenza superficiale crea una zona di rifugio.Gli stessi problemi permangono anche nel tratto campionato a Vizzola Ticino (TIC-5). Seppure quinel complesso la comunità ittica si mostri abbastanza diversificata, l’evidente scarsità dei predato-ri propriamente detti ed il fatto che la quasi totalità dei pesci catturati appartenga a specie di pic-cola taglia o sia allo stadio di novellame è da porre in relazione alla poca disponibilità di rifugi inalveo collegata alle condizioni di portata.Sono riportate di seguito le curve di accrescimento lineare per alcune delle specie ittiche più abbon-danti nel tratto di Fiume Ticino compreso nel territorio provinciale, elaborate secondo il modellodi von Bertalannfy.

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Figura 53: CurFigura 53: Curva di accrva di accrescimento linearescimento lineare per il cavedano e per il pesce persicoe per il cavedano e per il pesce persico

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Figura 54: CurFigura 54: Curva di accrva di accrescimento linearescimento lineare per il pigo e per la savettae per il pigo e per la savetta

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Figura 54: CurFigura 54: Curva di accrva di accrescimento linearescimento lineare per la tinca e per il vaire per la tinca e per il vaironeone

Nel grafico di seguito riportato è mostrato l’andamento annuale delle portate, elaborato sui dati plu-riennali 1978-1995, che mostra due massimi a maggio e ottobre, dovuti alla piovosità intensa e, perquanto riguarda maggio, anche per il disgelo; due periodi di magra, uno principale a gennaio ed unosecondario ad agosto, quando gli apporti dal bacino al Lago Maggiore sono piuttosto scarsi.

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Figura 56: Figura 56: Andamento annuale e pluriennale delle porAndamento annuale e pluriennale delle portate medie mensili del Fiume Ttate medie mensili del Fiume Ticino icino

I dati sulla qualità biologica delle acque del Fiume Ticino riportati in Tabella 26 mostrano uno certostato di compromissione, che le vede classificate in 2°-3° classe. Un seppur lieve miglioramentodella qualità è registrato dal 1995 al 1998, anche se, soprattutto nel tratto più a valle, la situazioneè tuttora parzialmente alterata.

TTabella 26: Qualità biologica delle acque del Fiume Tabella 26: Qualità biologica delle acque del Fiume Ticino.icino.In rIn rosso sono riporosso sono riportati i risultati delle analisi effettuate dall’Azienda Sanitaria Locale di Vtati i risultati delle analisi effettuate dall’Azienda Sanitaria Locale di Varareseese

STSTAZIONI DI PRELIEVAZIONI DI PRELIEVOO DADATTAA Punteggio Punteggio CLASSE DICLASSE DIIBEIBE QUALITQUALITAA’’

GolaseccaGolasecca primavera ’98primavera ’98 99 22autunno ’98autunno ’98 99 22

lug ’95 lug ’95 66 33nov ‘95nov ‘95 55 44

CoarezzaCoarezza primavera ’98primavera ’98 99 22autunno ’98 autunno ’98 10/910/9 1/21/2

lug ’95lug ’95 99 22nov ‘95nov ‘95 88 22

La MaddalenaLa Maddalena primavera ’98primavera ’98 88 22autunno ’98autunno ’98 7/67/6 33

lug ’95lug ’95 7/87/8 3/23/2nov ‘95nov ‘95 77 33

CastelnovateCastelnovate primavera ’98primavera ’98 88 22autunno ’98autunno ’98 8/78/7 2/32/3

lug ’95 lug ’95 77 33nov ‘95nov ‘95 6/76/7 33

Lonate PozzoloLonate Pozzolo lug ’95lug ’95 77 33nov ‘95nov ‘95 66 33

Lonate Pozzolo (TLonate Pozzolo (Tornavento)ornavento) lug ’95lug ’95 77 33nov ‘95nov ‘95 88 22

Ponte di OleggioPonte di Oleggio primavera ’98primavera ’98 10/910/9 1/21/2autunno ’98autunno ’98 8/98/9 22

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Per quanto riguarda la comunità macrobentonica del fiume, essa è stata studiata in due località: allaMaddalena, e a Vizzola Ticino.Alla Maddalena (Tabella 26) la densità riscontrata è di 3807 ind/m2 e la percentuale di EPT è del50 % sul totale dei taxa rinvenuti. La comunità è però dominata fortemente dai Chironomidi, checostituiscono l’85% degli individui totali. Il valore dell’indice FBI è in effetti pari a 6, definendola qualità delle acque “dubbia” e l’ambiente “inquinato” o comunque alterato.La comunità macrobentonica a Vizzola Ticino (Tabella 27) è numericamente più numerosa,mostrando una densità di 4185 ind./m2, ed è anche aumentato il numero di unità sistematiche pre-senti (20), ma la comunità è anche in questo caso fortemente dominata dai Chironomidi, con l’82%degli individui totali. Il valore di FBI è pari a 6,1 e dunque la qualità delle acque è anche in questotratto definita “dubbia”, confermando la presenza di inquinamento organico, già segnalato con l’ap-plicazione dell’IBE.In entrambi i casi il gruppo trofico dominante risulta essere quello dei raccoglitori.

TTabella 27: La comunità macrabella 27: La comunità macrobentonica del Fiume Tobentonica del Fiume Ticino, a la Maddalenaicino, a la Maddalena

Figura 57: Distribuzione di frFigura 57: Distribuzione di frequenza degli individui per classi di grequenza degli individui per classi di gruppi funzionali truppi funzionali trofici.ofici.

GRUPPO FGRUPPO FAUNISTICOAUNISTICO FamigliaFamiglia GenerGeneree NN°°/m/m22

EFEMEROTTERI Baetidae Baetis 311EFEMEROTTERI Baetidae Caenis 81EFEMEROTTERI Ephemerellidae Ephemerella 59TRICOTTERI Hydropsychidae 4TRICOTTERI Rhyacophilidae 7TRICOTTERI Sericostomatidae 4DITTERI Athericidae 4DITTERI Chironomidae 3103DITTERI Simuliidae 119CROSTACEI Asellidae 107CROSTACEI Gammaridae 4OLIGOCHETI Lumbricidae 4TOTALE 38073807

U.S. U.S. TTOTOT 12,0% EPT% EPT 50%EPT/ChironomidiEPT/Chironomidi 0,2Famiglia dominanteFamiglia dominante ChironomidaeDominanza (%)Dominanza (%) 82%ShannonShannon 0,8MarMargalefgalef 1,3PielouPielou 0,3

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TTabella 28: La comunità macrabella 28: La comunità macrobentonica del Fiume Tobentonica del Fiume Ticino, a Vicino, a Vizzola Tizzola Ticinoicino

Figura 58: Distribuzione di frFigura 58: Distribuzione di frequenza degli individui per classi di grequenza degli individui per classi di gruppi funzionali truppi funzionali trofici.ofici.

Naviglio Naviglio VVecchioecchioIl Naviglio Vecchio è un antico canale artificiale, in parte rinaturalizzato, alimentato da portatemolto modeste che permettono la formazione di un flusso idrico in una frazione del letto del cana-le, naturale e prevalentemente formato da ghiaia e ciottoli, alternando in sequenza tipologie riffle-run-glide a profondità sempre modesta. Nel letto del canale sono altresì insediate anche da rigo-gliose macrofite emergenti e sommerse.Il campionamento ittico, effettuato in località LaCastellana, è stato effettuato con elettrostorditore con finalità semi-quantitative.Sono state catturate 12 specie ittiche di cui 6 appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi, con la preva-lenza in termini di densità del vairone. Molto numeroso è anche il ghiozzo padano; la presenza dinumerosi barbi adulti pronti per la riproduzione testimonia la validità di questo ambiente come area

GRUPPO FGRUPPO FAUNISTICOAUNISTICO FamigliaFamiglia GenerGeneree NN°°/m/m22

PLECOTTERI Leuctridae Leuctra 7EFEMEROTTERI Baetidae Baetis 315EFEMEROTTERI Baetidae Caenis 1041EFEMEROTTERI Heptageniidae Ecdyonurus 22EFEMEROTTERI Ephemerellidae Ephemerella 241TRICOTTERI Hydropsychidae 19TRICOTTERI Sericostomatidae 7COLEOTTERI Elminthidae 44COLEOTTERI Dryopidae 4DITTERI Athericidae 4DITTERI Chironomidae 2129DITTERI Limoniidae 4DITTERI Simuliidae 4GASTEROPODI Lymnaeidae Lymnaea 4CROSTACEI Asellidae 211CROSTACEI Gammaridae 70TRICLADI Dugesiidae Dugesia 11OLIGOCHETI Lumbricidae 30OLIGOCHETI Lumbriculidae 7OLIGOCHETI Tubificidae 11TOTALE 41854185

U.S. U.S. TTOTOT 20,0% EPT% EPT 35%EPT/ChironomidiEPT/Chironomidi 0,8Famiglia dominanteFamiglia dominante ChironomidaeDominanza (%)Dominanza (%) 51%ShannonShannon 1,5MarMargalefgalef 2,3PielouPielou 0,5

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di frega per le specie reofile. Particolarmente interessante è stata la cattura di un esemplare del-l’anno di trota marmorata. Tra i salmonidi sono state catturate anche alcune trote fario adulte. Tragli esotici va ricordata la presenza del rodeo amaro.

Figura 59: PrFigura 59: Profilo altimetrico del Naviglio Vofilo altimetrico del Naviglio Vecchioecchio

Lunghezza corso d’acqua Sorgenti 150 m s.l.m.

nel territorio provinciale 3,1 km Uscita dal territorioLarghezza media alveo di magra 30 m provinciale 145 m s.l.m.

Pendenza 0,2 %

Canale MarinoneCanale Marinone

Figura 60: PrFigura 60: Profilo altimetrico del Canale Marinoneofilo altimetrico del Canale Marinone

Lunghezza corso d’acqua Sorgenti 150 m s.l.m.

nel territorio provinciale 2,1 km Uscita dal territorioLarghezza media alveo di magra 30 m provinciale 145 m s.l.m.

Pendenza 0,2 %

Il Canale Marinone è un corso d’acqua artificiale con fondo naturale che nel corso degli anni è andatoincontro ad una discreta rinaturalizzazione delle sponde, lungo le quali si è sviluppato il bosco a latifoglie.I ceppi degli alberi di ripa costituiscono ottimi habitat per numerose specie ittiche, che vi trovano rifugioe cibo. Il campionamento è stato condotto con elettrostorditore, con finalità semi-quantitative. La profon-dità è media o bassa e la tipologia del canale riconducibile ad una sequenza ripetitiva di riffle-run-pool. Ilsubstrato di fondo prevalente è costituito da ghiaia e ciottoli; nelle pozze è prevalente il fango. Sono pre-senti rigogliose macrofite emergenti e sommerse. Sono state catturate 7 specie ittiche di cui 4 Ciprinidi,tra i quali è dominante il vairone. Molto abbondante è anche il ghiozzo e ben rappresentato il barbo comu-ne. La maggior parte dei vaironi esaminati presentava le classiche lesioni cutanee nerastre dovute ad unaparassitosi - veicolata da alcuni uccelli quali airone e garzetta – sostenuta da Trematodi del generePosthodiplostomum.

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