La montaña 12 giugno 16 le stampelle

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La Montaña, 12 giugno 2016. “Le stampelle” Miei cari semi, Vi racconto una storia molto curiosa, in un paesino tutta la gente camminava con le stampelle, tutti, senza eccezione, una volta un bambino adolescente pensò: “E se non usassi le stampelle, cosa succederebbe? Ci provo” e provò, cadde e il bambino pensò: “Se adesso non riesco ad alzarmi cosa faccio? Mi trascinerò”, però no, raccolse le forze ed iniziò a camminare, camminava piano piano, ma quando lo videro i suoi genitori gli dissero: “Ahhh! Non farlo, non farlo, prendi le tue stampelle, per favore prendi le stampelle, le stampelle le ha usate tuo nonno, il tuo bisnonno, il tuo trisavolo, le abbiamo portate per tutta la vita, anch’io, non puoi lasciarle, fanno parte della nostra eredità, fanno parte della nostra vita, è ciò che abbiamo portato da secoli e le custodiamo come reliquie, non puoi farlo prendile di nuovo”; e lui disse: “No, possiamo camminare, possiamo correre, le stampelle non ci servono, provate”. E suo padre gli disse: “No, solo per il rispetto verso gli antenati non posso farlo, cosa penserebbero”. E uscì per strada, che stupore, tutta la gente lo guardava ed aveva paura, pensarono: “Cosa sarà di lui senza stampelle? Cosa succederà? Sarà perso, non avrà futuro nella vita, non incontrerà nessuno” e tutti si misero a dirgli: “Prendi di nuovo le stampelle”; l’adolescente felice iniziava a saltare, a correre, era così contento che si sentiva libero, era una libertà straordinaria, che gli permetteva di pensare, che gli permetteva di fare tutto quello che aveva sempre desiderato, salire sugli alberi, ballare, andare all’incontro con la ragazza che tanto gli piaceva, prenderla tra le sue braccia, salire sull’albero e darle le ciliegie, raccoglierle il fiore più bello perchè le sue mani erano libere e la sua testa respirava quella meravigliosa libertà. Attorno a lui solamente i giovani si resero conto, alcuni osarono e abbandonarono le stampelle perchè avevano visto che potevano correre e

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La Montaña, 12 giugno 2016.

“Le stampelle”

Miei cari semi,

Vi racconto una storia molto curiosa, in un paesino tutta la gente camminava con le stampelle, tutti, senza eccezione, una volta un bambino adolescente pensò: “E se non usassi le stampelle, cosa succederebbe? Ci provo” e provò, cadde e il bambino pensò: “Se adesso non riesco ad alzarmi cosa faccio? Mi trascinerò”, però no, raccolse le forze ed iniziò a camminare, camminava piano piano, ma quando lo videro i suoi genitori gli dissero: “Ahhh! Non farlo, non farlo, prendi le tue stampelle, per favore prendi le stampelle, le stampelle le ha usate tuo nonno, il tuo bisnonno, il tuo trisavolo, le abbiamo portate per tutta la vita, anch’io, non puoi lasciarle, fanno parte della nostra eredità, fanno parte della nostra vita, è ciò che abbiamo portato da secoli e le custodiamo come reliquie, non puoi farlo prendile di nuovo”; e lui disse: “No, possiamo camminare, possiamo correre, le stampelle non ci servono, provate”. E suo padre gli disse: “No, solo per il rispetto verso gli antenati non posso farlo, cosa penserebbero”.

E uscì per strada, che stupore, tutta la gente lo guardava ed aveva paura, pensarono: “Cosa sarà di lui senza stampelle? Cosa succederà? Sarà perso, non avrà futuro nella vita, non incontrerà nessuno” e tutti si misero a dirgli: “Prendi di nuovo le stampelle”; l’adolescente felice iniziava a saltare, a correre, era così contento che si sentiva libero, era una libertà straordinaria, che gli permetteva di pensare, che gli

permetteva di fare tutto quello che aveva sempre desiderato, salire sugli alberi, ballare, andare all’incontro con la ragazza che tanto gli piaceva, prenderla tra le sue braccia, salire sull’albero e darle le

ciliegie, raccoglierle il fiore più bello perchè le sue mani erano libere e la sua testa respirava quella meravigliosa libertà.

Attorno a lui solamente i giovani si resero conto, alcuni osarono e abbandonarono le stampelle perchè avevano visto che potevano correre e

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realizzare i loro sogni, solo gli anziani non vollero lasciarle per paura, non potevano controllare ciò che succedeva loro e ignoravano che potevano vivere senza di esse e rimasero soli ed isolati.

Miei cari semi, mie amate stelle, tutti portiamo una stampella, tutti, e alcuni ne portano tre e quattro, due sotto ogni braccio, alle ginocchia e nella loro mente. Le Stampelle siamo noi che le prendiamo, nessuno ci obbliga a portarle. Perchè non fate come quel giovane adolescente? Perchè non lasciate la stampella della paura? Perchè non lasciate la stampella dell’ignoranza? Non abbiate vergogna, ignoranza vuol dire qualcosa che non avete studiato, qualcosa che non sapete, in questa vita è apprendendo che si sa e non si può apprendere tutto in un giorno, liberatevi delle stampelle del controllo, della famiglia, del lavoro, il controllo delle gelosie, le gelosie e le invidie sono le peggiori stampelle che abbiamo e sono quelle che utilizziamo di più.

Cosa scoprì l’adolescente? Che aveva la libertà e la libertà non ha prezzo, ruppe le catene di oltre cento generazioni, ruppe quelle catene che avevano immobilizzato e paralizzato tutta la sua famiglia e tutto il paese.

Miei cari giovani, voi che ancora non usate le stampelle e le catene, apprezzate la libertà, la libertà per i vostri progetti, un progetto è pensare e realizzarlo, se volete, siate coscienti che potete però prima dovete crescere. Crescere cosa vuole dire? Accettare le responsabilità, anche se avete vent’anni, diciotto, venticinque o 30 l’importante è accettare la responsabilità, può essere la responsabilità di aiutare a casa vostra. Ho già detto ad un seme che iniziare a riordinare la sua camera, fare il suo letto, pulire le sue scarpe, lavare gli indumenti, questo è essere adulto e crescere e non rimanere ignorante.

Un giovane seme mi ha fatto la domanda, se siamo anime perfette e veniamo create da Dio, dal Padre o un signore che vive in una grande biblioteca e indossa un papillon? Mi è piaciuta molto questa immagine meravigliosa, e il giovane seme: perchè veniamo? Perchè l’anima deve reincarnarsi di nuovo?

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Una volta che vi fate questa domanda la risposta è molto semplice, venite di nuovo per compiere una Missione, in altre vite sicuramente avete lasciato qualche problema irrisolto, qualche responsabilità che non avete voluto, qualche persona alla quale non avete chiesto perdono o vi è rimasta una piccola fattura.

In questa vita finchè non trovate il perdono in voi stessi tornerete ogni volta e incontrerete queste persone, si incolpano sempre gli altri. Quando mia madre morì, pensai che era morta perchè non l’avevano curata in ospedale, così dissi ‘quell’ospedale non era valido’, no miei semi era molto valido, è morta perchè era arrivata l’ora, aveva scelto di morire in quel luogo e a quell’ora e alla sua età.

Ci piace sempre trovare un colpevole o lanciare la pietra sugli altri, l’anima è sempre perfetta, queste anime giovani sono venute, siete arrivate per compiere una Missione molto grande che è aiutare il pianeta, rendere consapevoli i pochi umani che restano e che resta dentro le persone, che si prendano cura e proteggano per primi i bambini e con i bambini la terra.

Servidora si prende cura e coltiva sempre un giardino ed ho già piantato i pomodori, le melanzane, i peperoni, l’insalata, i fagiolini verdi e le patate, è la base dell’alimentazione, ogni anno lo inizio ringraziando la terra e ringraziandola per questi alimenti. Cosa si coltiva oggi nel pianeta? Odio, gelosie, prepotenza, invidie e comprare, consumare, consumare, comprare; questa parola ve la

ripeto perchè ogni giorno vi comprate qualcosa di nuovo per i telefoni, per i giochi, per vestirvi. Oggi le ragazzine giovani sono carine, però la maggior parte sono anoressiche o sofferenti perchè non hanno tutto e cercano un motivo per avere dei problemi, ne conosco parecchie, non si alimentano per moda, però il cervello si debilita e piangono sempre.

Perchè viene l’anima se è perfetta? La risposta l’avete già, prendetevi la vostra responsabilità, lavorate e trovate veramente la vostra

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Missione, è la stessa da quando il mondo è mondo, aiutare gli altri, condividere con gli altri la conoscenza, trasmettere la saggezza e aiutare le anime.

Con tutto il mio amore La Jardinera