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    Radicati nella fedefoglio di collegamento della chiesa di Vocognoe della cappella dellOspedale di Domodossola

    dove si celebra la messa tradizionale

    2Dogmatica su ci che non dogma, sembra proprio que-sta la situazione della Chiesadegli ultimi decenni. Mentre si lasciano i teologie i vari pastoralisti scorrazzare in piena libertdentro la dottrina cristiana, riformulando perico-losamente le verit di fede fino a trasformarle esconvolgerle in qualcosa d'altro mentre si la-

    scia libero corso ad unfiume di predicazioneche rischia di non salva-guardare l'interezza delCredo cattolico, si di-venta dogmatici, fissisti,autoritari su ci che in-vece non essenzialenella Chiesa, ad esem-pio sull'organizzazione

    della pastorale nelle dio-cesi e nelle parrocchie.

    Un tempo, invece, nellaChiesa ci si preoccu-pava di salvare i dogmi,la verit e le verit con-tenute nel Vangelo. Untempo, invece, si erapreoccupati di custodire

    e trasmettere l'integritdella morale cattolica, ri-petendo i comandamentie declinandoli ai fedeli perch si esercitasseroad applicarli alla concretezza della loro vita.

    Anche nella disciplina, un tempo severa nellaChiesa, si era tali solo per salvaguardare lasana trasmissione della Grazia di Dio nell'im-pianto sacramentale. Si era severi nel garantire

    le condizioni per ricevere con frutto i sacra-menti, ma, ci sembra proprio cos, non si dog-matizzava sul resto. La storia della Chiesa storia di libert, di una grande libert nel rispon-dere alla volont di Dio. Se pensiamo ai santi,ci accorgiamo che non ce n' uno uguale all'al-tro nelle loro vite appare la grande fantasia di

    Dio e la grande libert del-l'uomo nel compiere il bene.Nello stesso tempo vediamo,

    nelle diversissime vite dei santi, una uniformitimpressionante per quanto riguarda i dogmi,cio ci che hanno creduto, l'importanza dataai sacramenti, la centralit della Messa, la vitaconcepita come partecipazione alla sofferenza

    redentiva del Signore,l'amore alla Chiesa, lascrupolosit nelle operedi misericordia, le fedenella vita eterna, la de-cisivit della preghieraper i vivi e per i morti,etc. Erano insomma uncatechismo vivente: po-tremmo con frutto fare

    dottrina partendo dallavita dei santi di tutte leepoche della cristianit,e giungeremmo a riscri-vere sempre lo stessocatechismo.

    I santi, la Chiesa, eranouniformi, meglio uniti,nella fede e nella disci-

    plina che ragionevol-mente ne discende, enon su tutto il resto.

    Oggi, e veniamo al dunque, non proprio picos: sei controllato su tutto il resto, devi unifor-marti ad uno stile, quello naturalmente dellaChiesa moderna. Se non ti uniformi, non ap-partieni pi a questa Chiesa e se non ti buttanofuori, vivi come nell'ombra: sanno che ci sei, ma

    fanno di tutto perch tu sia invisibile. Non inte-ressa che tu sia fervente cattolico, che tu custo-disca tutta la dottrina della Chiesa di tutti itempi. No, ai burocrati del clericalismo modernopreoccupa che tu non sia allineato al nuovostile, allo stile moderno, alla Chiesa rinnovata!

    ANNOVIII

    FEBBRAIO2015 N.

    Editoriale

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    Questo il nuovo dogma, il super-dogma in-toccabile, che avvolgendo tutti i dogmi di sem-pre, li neutralizza e li avvelena nella nuovaideologia.

    I dogmi, quelli veri, sono le verit rivelate daDio, che siamo tenuti a credere per l'autorit diDio che li rivela. La Chiesa ne la custode, laresponsabilit grave dei pastori trasmetterliperch salvino le anime.

    Il super-dogma della modernit invece nonviene da Dio, l'hanno inventato gli uomini. Epretendono dir e in te rp re ta retutto secondoquesta lapidariaaffermazione: LaChiesa deve met-tersi al passo coitempi, se nonvuole restarefuori della storia.

    una falsit cheviene da lontano

    la Massoneria ne diventata la pifunesta propaga-trice negli ultimi secoli questa menzogna en-trata pian piano nella Chiesa, oggi sembra avervinto. All'interno di questo bollettino troverete unbello scritto del P. Emmanuel, dove, parlandodel mistero d'iniquit, definisce la Massoneriala cloaca di tutte le corruzioni dell'umanit. Ecuore dell'opera massonica questa reinterpre-

    tazione globale del cattolicesimo in chiave mo-derna, per trasformarlo in una inutile religionenaturale, fatta di vuote parole di solidarietumana.

    La Chiesa deve mettersi al passo coi tempi,se non vuole restare fuori della storia: unamenzogna, per questo non ve la spiegherannomai, ma ve la imporranno con violenza. Non vela spiegheranno, perch se lo facessero dimo-

    strerebbero la loro eresia, dimostrerebbero dinon venire da Dio.

    Da sempre, dagli inizi, la modernit non fu maila preoccupazione della Chiesa. La sua preoc-cupazione fu sempre quella di essere fedele al

    Signore Ges, alla divina Rivelazione. Pensateci che scrive san Paolo nella lettera ai Galati:

    Orbene, se anche noi stessi o un angelo dalcielo vi predicasse un vangelo diverso da quello

    che vi abbiamo predicato, sia antema! L'ab-

    biamo gia detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi

    predica un vangelo diverso da quello che avete

    ricevuto, sia antema! (Gal 1,8-9).

    Impressionante! Se anche noi stessi o un an-gelo dal cielo vi predicasse un vangelo di-verso... San Paolo mette in guardia i fedeli...

    non solo un an-gelo dal cielo,ma nemmenolui, il grandeapostolo, pucambiare unavirgola alla fede,una virgola aquel vangeloche aveva giloro predicato. Echi sono questiteologi- pastora-

    listi moderni, chicredono di es-sere, per chie-

    derci di modificare la fede reinterpretandolasecondo il super-dogma della modernit... laChiesa deve adattarsi al mondo di oggi, non

    pu pi fare oggi ci che faceva un tempo?

    Eh s, ti dicono cos, non potete fare pi ci chela Chiesa faceva un tempo... dovete adattarvi

    al mondo moderno. Anche qui per non ti di-cono il perch, non ti spiegano.

    Perch mai non potremmo vivere la messacome un tempo? Perch mai non potremmo ri-cevere i sacramenti come un tempo? Perchmai dovremmo stravolgere una prassi consoli-data nella Chiesa da secoli per applicare le dub-bie ricette ecclesiastiche di oggi? Perch ilcatechismo chiaro e semplice della tradizione

    non dovrebbe andare pi bene? Perch mainelle chiese gli uomini di oggi non potrebberovivere la preghiera come i cristiani di duemilaanni? Perch mai dovremmo cambiare le re-gole per accedere ai sacramenti, se queste na-scono dalla verit del Vangelo, se questecustodiscono il dogma?

    Radicati nella fede pag. 2

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    Radicati nella fede pag. 3

    Loro, i clericali moderni, dicono che dobbiamocambiare perch gli uomini di oggi non capireb-bero. Ma anche questo non te lo spiegano, ti di-cono che cos e che non si discute.

    A noi sembra invece che sono loro, i clericaliammodernati, a non sopportare la Chiesa, laChiesa e la sua gloriosa storia di grazia e disantit. Non l'hanno pi sopportata, la Chiesadi sempre, perch ne avevano smarrito le ra-

    gioni, e per non uscirne hanno lavorato percambiarla con il dogma della modernit. L-hanno cambiata davvero dove hanno potuto,fino a sfigurarla, provocando la pi grande crisidella storia cristiana.

    Ma la Chiesa di Dio, per questo restiamo se-reni nella Tradizione, attendendo l'ora della li-berazione.

    Orbene, se anche noi stessi o un

    angelo dal cielo vi predicasse un

    vangelo diverso da quello che vi ab-

    biamo predicato, sia antema! L'ab-

    biamo gia detto e ora lo ripeto: se

    qualcuno vi predica un vangelo di-verso da quello che avete ricevuto,

    sia antema!Gal 1,8-9

    Gli incontri di Dottrina Cattolicaper il mese di febbraio:

    venerd 13 e 27

    ore 20.30 Sala Parrocchiale Vocogno

    INCONTRI

    DOTTRINA CATTOLICA

    18 febbraio 2015VOCOGNO

    OCOGNO

    MERCOLEDI

    DELLE CENERI

    S

    ANTA

    M

    ESSA

    E

    I

    MPOSIZIONE

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    Radicati nella fede pag. 4

    C' qualcosa di peggio del rifiuto ebraico del

    Messia, delle eresie cristiane e degli scismi.

    C' qualcosa di pi orribile dell'idolatria pa-

    gana o del disordine morale dei cristiani: c'

    il Mistero d'Iniquit. Un disegno oscuro con-

    tro Dio e la sua opera di salvezza. Un dise-

    gno oscuro che all'opera nella storia. I

    maghi, le sette gnostiche, i manichei che conducono alla moderna massoneria: ecco gli uomini

    dell'Anticristo. Ecco il pericolo pi grande per la Chiesa, che deve difendersi da questo male ope-

    rante nell'oscurit. Leggiamo e preghiamo.

    da La sainte glisedel Pre Emmanuel Andr

    Dottrina Cattolica

    Capitolo XXII

    IL MISTERO DINIQUITA

    Dal tempo di san Paolo, alcuni cristiani di Tes-

    salonica, sulla fede di pretese visioni, si eranopersuasi che la fine del mondo fosse prossimae per questo non lavoravano pi per vivere,come se queste preoccupazioni fossero ormaisuperflue.

    L'apostolo scrisse loro una lettera molto severa,per disilluderli: dice loro che la fine del mondonon prossima, che sar preceduta da segnipremonitori, in particolare dall'apparizione di unuomo molto cattivo e crudele persecutore dellaChiesa, che chiama l'uomo di peccato. Fa allu-sione ad alcuni insegnamenti che aveva datoloro a viva voce sugli ultimi tempi del mondo, eaggiunge queste parole enigmatiche: Sapeteci che impedisce che quest'empio si riveli, cosache far nel tempo stabilito. Poich il misterod'iniquit gi opera nel mondo: che colui che oralo trattiene, sia tolto di mezzo. Allora sar rivelatoquest'empio, che il Signore Ges uccider conil soffio della sua bocca (2 Tes 2,6-9).

    Non pretendiamo cercare ci che l'apostolo in-tende per questo ostacolo provvidenziale cheimpedisce la manifestazione dell'uomo di pec-cato, dell'Anticristo vogliamo solamente studiareci che pu essere il mistero d'iniquit a cui faallusione.

    Vi nel mondo un mistero d'iniquit: questo mi-stero fa il suo cammino occulto nell'umanit de-caduta poich un mistero, cio un'opera chesi trama segretamente. Qual questo mistero?Esisteva gi dai tempi dell'apostolo cercava disvilupparsi parallelamente all'estensione del

    regno di Dio. L'apostolo penetrava queste trameinfernali, e le denunciava ai fedeli. Lo ripetiamo:qual questo mistero?

    ***

    Abbiamo percorso le molteplici forme di erroreche circondano e combattono la verit di Dio:una tra queste sar questo mistero d'iniquit checerchiamo di scoprire?

    Il giudaismo non il mistero d'iniquit di cuiparla l'apostolo: poich buono in se stesso, enon divenuto cattivo che per la sua opposi-zione alla fede cristiana.

    dunque l'idolatria? L'idolatria un'empietmanifesta: ma, dai tempi dell'apostolo, scompa-riva di fronte al cristianesimo come la neve siscioglie ai raggi del sole. Il fondo dell'idolatria,

    l'ignoranza non comporta quel dispiegamento dimalizia, n quel carattere misterioso che l'apo-stolo ci segnala.

    San Paolo avrebbe voluto parlare di alcuni ten-tativi sordi di eresia e di scisma, che si sarebberoprodotti in mezzo ai primi fedeli? Non lo pen-

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    Radicati nella fede pag. 5

    siamo. L'eresia che una negazione parzialedella fede, lo scisma che una rottura dell'unit,sono, se si vuole, dei misteri d'iniquit: non sonoil mistero d'iniquit propriamente detto, nel qualebisogna intendere una negazione totale della ve-rit, un'opposizione radicale ad ogni bene, ad

    ogni pace.

    Non abbiamo difficolt a dire che il maometti-smo fuori questione, poich l'apostolo parla diun male che esisteva dai suoi tempi e che si tra-mava sotto i suoi occhi.

    Avrebbe voluto designare, con un'espressioneforte, i cattivi costumi di certi cristiani, che sonoper la Chiesa una cos dura prova? Evidente-

    mente no. Un cristiano depravato, che comun-que conserva la fede, non precisamente unmostro d'iniquit sovente un uomo debole eignorante. forse pi colpevole di un uomo natonell'eresia e tuttavia, secondo la testimonianzadi Sant'Agostino, pi facilmente convertibile.La pula interna, dice questo Padre, pi facil-mente cambiata in frumento, che la pula esterna.

    Quanto al potere secolare, non ad alcun titolo

    un mistero d'iniquit: l'apostolo, per primo, lo di-chiara buono, utile, onorabile. Se diviene cattivoe nocivo, ci non tiene per nulla alla sua es-senza.

    Riassumendo, l'apostolo ha voluto parlare di unmale occulto ben diversamente pericoloso ri-spetto a tutte le forme di errore che abbiamo per-corso. Ha voluto designare non so quale virusinoculato nelle vene dell'umanit decaduta, che

    la lavora, nel quale sono condensati tutti i velenidell'inferno. Questo male segreto e violento silega nel suo spirito all'apparizione dell'uomo dipeccato, del nemico personale di Ges Cristo,dell'Anticristo. La manifestazione di costui sarl'irruzione completa di questo male che avr co-vato durante secoli.

    ***

    Il diavolo dominava nel mondo prima della ve-

    nuta di Nostro Signore dominava apertamentee pubblicamente. Quando il Salvatore ap-parso, sent crollare il suo impero. Come quellebestie selvagge che, all'avvicinarsi del giorno,rientrano nelle loro tane, dovette lasciare il pienogiorno e ritirarsi nel segreto delle conventicole.Sant'Agostino, a cui non sfuggito nulla, ne fa-

    ceva la sottolineatura ci descriveva certi uominiorgogliosi e immondi, che praticavano in segretoriti sacrileghi, sommersi da una curiosit cieca esenza fine. Erano gli stessi che San Paolo avevavisto, quando parlava del mistero d'iniquit che

    si tramava di nascosto ne traccia il ritratto nellaseconda lettera a Timoteo (2 Tm 3) San Giudae San Pietro ce li descrivono ugualmente. Il gridoreiterato di questi apostoli ci fa a sufficienzacomprendere la vastit del pericolo: ci sembravedere la chioccia evangelica battere le ali, ri-chiamando i suoi piccoli perch, sopra di loro,plana lo sparviero. Vediamo che gli apostoli eb-bero sovente a che fare con dei maghi: erano gliuomini del diavolo, gli operai del mistero d'ini-

    quit. Il famoso Simone, antagonista di san Pie-tro, era il corifeo della loro setta infernale.

    Le sette gnostiche raccolsero questo lievitod'empiet forzata, di malizia tenebrosa. Si con-centr nel Manicheismo, nel quale vediamo lepratiche pi immonde allearsi agli errori pi gros-solani, nel quale si entrava per gradi, grazie adelle iniziazioni successive: cosa che supponeun affinamento della scelleratezza, un vero mi-

    stero d'iniquit.

    San Leone Magno che, dopo Sant'Agostino, se-guiva con i suoi occhi queste operazioni tene-brose, faceva un'immensa differenza tra ilmanicheismo e una eresia per lui il manichei-smo era la cloaca di tutti i vizi e di tutti gli errori,era il male (Sermone 16).

    La squadra e il compasso

    simbolo massonico

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    Radicati nella fede pag. 6

    Questo male orribile non scomparve, come di-verse eresie sembr continuare per un tempoin quell'Oriente che gli diede i natali. Poi penetrin Occidente attraverso infiltrazioni segrete. Pie-tro il Venerabile lo segnala in Pierre de BruysSan Bernardo lo combatte con dei miracoli ma

    resta indistruttibile. Nel XII e XIII secolo, fa irru-zione nel sud della Francia e nel nord d'Italia. Gli

    Albigesi non erano che un ritorno di manichei-smo quanto ai settari italiani, si chiamavanosfacciatamente manichei.

    Pi tardi i Templari fecero, ahim! delle loro di-more santificate dalle benedizioni della Chiesa,dei ripari d'empiet e di abominazioni. Il resto diquesti infelici cavalieri fuggirono in Scozia dove

    continuarono principalmente le loro macchina-zioni infernali.

    Segnaliamo questa filiazione di errori mostruosi,questa propagazione del mistero d'iniquit, pren-dendo dal buon libro del Padre Deschamps, edanche da eccellenti articoli, sfortunatamente in-terrotti, pubblicati su La Croixmensile da Mons.Dutartre. Da allora, un grande e valente vescovoha indicato i Sociniani come i padri della masso-

    neria contemporanea questi settari hanno sicu-ramente una grande affinit con i nostri massoni,nel carattere delle loro negazioni naturaliste e ra-dicali tuttavia noi non vediamo in loro che un ca-nale della trasmissione delle vecchie sozzure delvecchio mondo il punto di partenza ben pi in-dietro. Ci sembra che la massoneria , alla let-tera, la cloaca di tutte le corruzioni dell'umanitnei riti che impiega, si trova la traccia di tutte lesue origini vi per esempio una cerimonia che

    esattamente il bema dei manichei, o festacommemorativa della morte di Mani. Come spie-gare quest'identit se non con la trasmissionedegli errori che noi abbiamo descritta?

    Comunque sia, certo che l'azione delle societsegrete si mostra in tutte le insurrezioni modernecontro l'autorit della Chiesa e sono loro chehanno fatto la Rivoluzione francese, essenzial-mente satanica. A questo proposito, menzio-niamo un fatto almeno curioso.

    Nel XV secolo, Pierre d'Ally, cardinale e vescovodi Cambrai, da certi calcoli astronomici, fissavaal 1789 la data dell'apparizione dell'Anticristo (*). certo che in quel giorno l'anticristianismo presecorpo e spavent il mondo.

    Oggi, ciascuno sa l'opera delle societ segrete.Cercano dappertutto di impadronirsi dei poteripubblici, e sferrano contro la Chiesa una guerraipocrita e perfida, una guerra a morte. Lavorano

    ad abbracciarla in un insieme di leggi sacrileghee contano in un dato momento di soffocarla.

    - Tutte le misure sono prese, diceva un giorno ilprincipe N... a Mons. M... se la Chiesa vi sfugge,io mi converto, poich divina.- Principe, preparate il vostro atto di fede, ri-

    spose tranquillamente il vescovo.

    Da quando il nostro Santo Padre il Papa Leone

    XIII ha denunciato la massoneria in una recenteenciclica, con cos tanta gravit, forza, e mode-razione in questa stessa forza, nessun credentenegher pi che non sia essa il mistero d'ini-quit.

    (*) Citiamo Dom Mabillon, nella sua edizionedelle opere di San Bernardo. A riguardo di una

    predicazione di San Norberto, riportata nella sua

    lettera 45, il sapiente riporta tutte le opinioni e

    predizioni riguardanti l'Anticristo. Ecco le sue pa-role a riguardo di Pierre d'Ailly: Petrus de Alliaco,

    cardinalis et episcopus Cameracensis, ex astro-

    nimicis indiciis et observationibus, predixit Anti-

    christus anno Domini 1789 exoriturum.

    continua...

    Papa Leone XIII

    e la lettera Enciclica

    di condanna della Massoneria

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    Radicati nella fede pag. 7

    9 Febbraio

    San Cirillo dAlessandria, Vescovo e Dottore

    Il Santo del Mese

    1. - Cirillo, Patriarca di Alessandria, quando nel429 Nestorio, Patriarca di Costantinopoli, comin-ci a combattere il culto di Maria quale Theoto-cos (Madre di Dio), e questa eresia si propaganche in Egitto, insorse con la massima deci-sione contro di essa e si appell al Papa Cele-stino I che nel 431 condann la dottrina diNestorio. Il Concilio diEfeso, presieduto da Ci-

    rillo, nel 431 condann pa-rimenti tale dottrina edichiar Nestorio deca-duto dalla sua carica diPatriarca. Cirillo ha perciuna parte considerevolenella formulazione dogma-tica della dottrina sulla di-vina maternit di Maria.Egli autore di notevoli

    scritti esegetici, dogmaticie polemici contro gli Arianie i Nestoriani, di sermoni elettere. Scrive con straor-dinario calore e profonditsulla SS. Eucarestia e sulmisterioso dimorare eoperare del Dio Trinonelluomo in stato di gra-zia. Cirillo mor nel 344 e

    nel 1882 fu dichiarato Dot-tore della Chiesa.

    2. - Linvitto assertoredella divina maternit della Beatissima Vergine

    Maria (Colletta). Nestorio aveva osato inse-gnare che Maria non ha generato il Figlio di Dio,ma unicamente luomo Cristo. Ella sarebbe per-ci Madre delluomo e non Madre di Dio. Ed qui che interviene Cirillo. Per lui ne va della

    vera fede in Cristo, che in una sola persona allo stesso tempo Dio e uomo, ne va della fedenella singolare dignit e sublimit di Maria. Seella soltanto Madre delluomo, non alloraper nulla superiore alla madre di un qualsiasiuomo. Per questo Cirillo interviene con tutte lesue energie in difesa della dignit della Madre diDio e, giustamente, viene elogiato come il di-

    fensore della vera e genuina fede e come ilpadre dellortodossia. Il popolo di Efeso ac-clama a gran voce e accompagna con fiaccolealle loro abitazioni i Padri del Concilio che ave-vano riconosciuto alla Madre di Dio il titolo diTheotocos, primo fra tutti Cirillo che aveva di-retto il Concilio in nome e per incarico del Papa.

    3. - Ma tu veglia su tutti,sopporta, fa opera dievangelizzatore, adempi

    al tuo ministero (Epi-stola). Cirillo si vede difronte ad uneresia chedistrugge e annulla il cri-stianesimo dalle fonda-menta. Non compitofacile il suo. Nestorio nonintende ragioni al contra-

    rio: alla domanda fattaglicon buone intenzioni daCirillo di voler tranquilliz-zare i fedeli chiamandoMaria Theotocos, egli ri-sponde con un rifiuto econ uno scritto offensivo,rifiutandosi di apparire alConcilio di Efeso. Dopoche il Concilio aveva gi

    preso le sue decisioni, uncerto numero di vescovisimpatizzanti con Nesto-rio si riunirono e dichiara-

    rono deposto Cirillo, perch egli avrebbe agitocontro lordine dellimperatore. Si ebbero contro-versie penosissime. Soltanto gli sforzi ininterrottidi Cirillo, la sua pazienza e perseveranza pote-rono condurlo alla vittoria. Limperatore con-ferm alla fine la deposizione e lespulsione

    tanto di Nestorio che di Cirillo. Egli sopport tuttocon eroico coraggio e la Madre di Dio, per laquale era intervenuto cos validamente e perlamore della quale era ancora una volta perse-guitato e oltraggiato, lo preserv dallesilio. Ci-rillo, grande uomo di fede, ottenne il permessodi far ritorno ad Alessandria.

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    via F.lliCervi 14, Verbania

    www.radicatinellafede.blogspot.it

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    DOVE SI CELEBRA LA

    M

    ESSA

    T

    RADIZIONALE

    GIORNATA

    della

    TRADIZIONE

    QUINTA

    M Davies

    re Calmel

    DOMENICA

    8 MARZO 2015