La montaña 15 feb 2017 credi e vincerai

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1 La Montaña, 15 febbraio 2017. Credi e vinceraiMiei cari semi, Il giorno degli innamorati. Il giorno degli innamorati?! Per Servidora è tutti i giorni, sono sempre innamorata, seeeempre innamorata ed ogni giorno di più. Nei giochi Olimpici per la specialità del tiro con l’arco e frecce richiedevano dei concorrenti. Se ne presentarono moltissimi, ma ce n’era uno che voleva essere il campione, voleva essere il miglior tiratore di frecce del pianeta e chiese, bisogna sempre chiedere, chi chiede apprende e sa, chi non lo fa rimane ignorante. Andò dai migliori maestri, dai professori ed arrivò ad uno a cui disse: “Voglio essere il miglior arciere di tutti i giochi olimpici”; il maestro lo guardò e gli disse: “Molto bene, mi sembra eccellente”. “Cosa devo fare?”, “Semplicemente prendi il tuo arco, le tue frecce e tira verso la luna, quando la raggiungi sarai il campione indiscusso”, “Grazie Maestro!” e se ne andò molto contento. La mattina seguente si alzò molto presto, prima di tutti, ed iniziò a prepararsi. Scelse una montagna vicino al mare, dalla quale si vedeva la luna; e disse: “Questa notte verrò qui”. Arrivò il momento , si mise di fronte alla luna ed iniziò a tirare, a tirare, a tirare e finì tutte le frecce, poi tornò a casa e disse: “Non sono riuscito a toccare la luna nemmeno con una freccia”. Il giorno seguente andò di nuovo sulla montagna, la luna apparve e lui iniziò di nuovo a tirare le frecce, ma non riuscì neanche stavolta a raggiungerla. E così andò avanti per giorni e mesi, in paese gli ridevano dietro e dicevano: “Ecco il matto della luna, ecco quello che crede di raggiungere la luna con le frecce”, tuuutti ridevano di lui, ma lui li ignorava e continuava a fare i suoi esercizi, anche se chiaramente sapeva di non aver raggiunto la luna e che tutti parlavano di lui.

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La Montaña, 15 febbraio 2017.

“Credi e vincerai”

Miei cari semi,

Il giorno degli innamorati. Il giorno degli innamorati?! Per

Servidora è tutti i giorni, sono sempre innamorata, seeeempre innamorata

ed ogni giorno di più.

Nei giochi Olimpici per la specialità del tiro con l’arco e frecce

richiedevano dei concorrenti. Se ne presentarono moltissimi, ma ce n’era

uno che voleva essere il campione, voleva essere il miglior tiratore di

frecce del pianeta e chiese, bisogna sempre chiedere, chi chiede apprende

e sa, chi non lo fa rimane ignorante.

Andò dai migliori maestri, dai professori

ed arrivò ad uno a cui disse: “Voglio

essere il miglior arciere di tutti i giochi

olimpici”; il maestro lo guardò e gli

disse: “Molto bene, mi sembra

eccellente”. “Cosa devo fare?”, “Semplicemente prendi il tuo arco, le tue

frecce e tira verso la luna, quando la raggiungi sarai il campione

indiscusso”, “Grazie Maestro!” e se ne andò molto contento.

La mattina seguente si alzò molto presto, prima di tutti, ed iniziò a

prepararsi. Scelse una montagna vicino al mare, dalla quale si vedeva la

luna; e disse: “Questa notte verrò qui”. Arrivò il momento, si mise di

fronte alla luna ed iniziò a tirare, a tirare, a tirare e finì tutte le frecce, poi

tornò a casa e disse: “Non sono riuscito a toccare la luna nemmeno con

una freccia”.

Il giorno seguente andò di nuovo sulla montagna, la luna apparve e

lui iniziò di nuovo a tirare le frecce, ma non riuscì neanche stavolta a

raggiungerla. E così andò avanti per giorni e mesi, in paese gli ridevano

dietro e dicevano: “Ecco il matto della luna, ecco quello che crede di

raggiungere la luna con le frecce”, tuuutti ridevano di lui, ma lui li

ignorava e continuava a fare i suoi esercizi, anche se chiaramente sapeva

di non aver raggiunto la luna e che tutti parlavano di lui.

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Arrivò il giorno dei giochi olimpici e quando arrivò il suo turno,

iniziò a tirare le frecce, e siccome aveva fatto

pratica per taaanti giorni ed aveva fatto un

grande sforzo, la luna non la toccò, ma la

meta, Diana, sì. Fu straordinario perchè

c’erano cinque Diana e le sue frecce si

conficcarono nel centro di tutte e cinque,

rimasero tutti con gli occhi spalancati, si alzarono in piedi ed

applaudirono fino a far quasi salire il fumo dalle mani, il suo professore lo

guardò, gli sorrise e lui piangeva di felicità. Comprese che la luna era

irraggiungibile, ma il suo sogno lo aveva realizzato, diventare il campione

olimpico. Gli diedero la medaglia d’oro e fu molto felice.

Ricordate miei semi che dovete sempre guardare molto in alto per

arrivare alla vostra meta, che dovete sempre perseverare per

raggiungerla e che non dovete mai abbassare le mani, perchè le avete già

piene di medaglie d’oro. Niente è facile, non ti viene regalato nulla,

tutto è con SFORZO, VOLONTA’ E FEDE.

Parlando di frecce, si dice che ci sia un angelo chiamato cupido ed

anche che abbia una freccia, questa freccia toccò il cuore di una bambina

belliiiissima, era molto giovane, molto bella, era una modella fin da

giovane, aveva una foto con un cappello, bella, e si innamorò di un

marinaio, voleva vivere con lui, lui aveva due case, una su un’isola ed una

in città. Era bionda, i capelli d’oro, una pelle bianca come la madreperla e

gli occhi blu come il mare, era molto bella! E aveva anche un gran sorriso,

era molto fine, gambe lunghe e belle, i capelli lunghi fino alla vita e

ondulati.

Quel marinaio le sorrideva, le diceva che era unica, che era bella,

ebbero una piccola storia, durò solo un giorno o forse due, ma lei sognava

di poter andare sull’isola, anche se il papà del

ragazzo era malato, a lei non importava perchè

aveva lui. Un giorno gli preparò un pranzetto

molto romantico, gli fece degli spaghetti al

pomodoro e gli offrì anche un bicchiere di

qualcosa che non ricordo; erano belli, vi

ricordate il film di Walt Disney ‘Lilly e il vagabondo’? La stessa cosa, i

due mangiavano lo stesso spaghetto e quando arrivavano vicini si davano

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un bacetto, era bello, le regalò un ramo di fiori che lui stesso aveva

raccolto nel campo e un pezzo di filo di lana rosso che le legò al polso

perchè le portasse fortuna, voleva comprarle un gioiello, ma la bambina

pensò che non serviva, lei era già un gioiello e non ne servivano altri, e lei

aveva lui. Ma cosa accadde? Siccome era un marinaio dovette partire.

Non so se sapete che i marinai hanno un amore in ogni porto, lui se

ne andò e si dimenticò per sempre di lei, e la bambina tornò a casa sua ed

iniziò a piangere perchè il suo sogno non si era realizzato e vide la realtà,

la realtà era dover terminare gli studi, aiutare sua madre, sopportare le

sue due sorelle e fare ciò che non le piaceva, ascoltare la Verità.

Quella bambina crebbe e divenne grande, aveva sempre i capelli

biondi e la pelle bianca, bella, i suoi occhi blu, il suo corpo si manteneva

splendido e un giorno trovò la felicità, quella felicità che tutti cerchiamo e

che a volte non sappiamo vedere, lei la trovò in un negozio «on line»,

divenne ricca, viaggiò e fu molto felice, il suo desiderio era di poter

lavorare sempre con il computer, seduta, corretta, con la sua limonata

vicino, la sua tisana e il suo computer, in pace, in tranquillità, e così trovò

la felicità. Ogni seme la trova, a volte non è quello che cerchiamo, ma ciò

che troviamo.

C’era un’altra bambina che non era molto alta, misurava solo 1,48,

non arrivava a 1,50 e anche lei si innamorò di due bei ragazzi che erano

alti 1,80 uno e quasi due metri l’altro, la cosa certa è che i poli opposti si

attraggono sempre. Questa bambina visse qualcosa di meraviglioso, la

ammiravano e lei ammirava lui ed ebbero un finale molto felice perchè era

basato sull’onestà, sull’onorabilità e sull’ammirazione e da allora non si

sono mai più separati, sono sempre uniti, lei lo ammira e viceversa, anche

se il fisico è importante per i nostri occhi, abituatevi a vedere con gli occhi

del cuore, tutti gli esseri umani sono belli ed hanno delle qualità

straordinarie, contemplateli bene e vedrete che quel gran amore può

consistere in una bella amicizia e soprattutto offrite un sorriso.

Quelli che a volte vanno di fiore in fiore, non sono i più felici, è

come quando vai in un negozio di scarpe, ti provi tutte le scarpe, ma se non

c’è quello che ti piace, niente ti andrà bene per i tuoi piedi.

Conosco anche un’altra bambina che aveva trecento paia di

scarpe, e non sapeva cosa fare, le piacevano però poi si stancava e non era

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il momento di trovare quelle scarpe da

cenerentola che l’avrebbero portata al principe.

Adesso si è resa conto che in questi anni ha

camminato così tanto che le si sono rotte le

scarpe. Che cosa le vuole dire l’Universo? Che

è pronta per avere il Principe.

E’ sempre così, trascorrete una bella giornata, andate al cinema,

andate in montagna, scoprite un fiume! Questo è il giorno degli

innamorati, può essere domani oppure è già passato o è tutto l’anno.

San Valentino era un santo romano, di un paesino vicino a Roma e

per caso sentì una coppia che stava discutendo, e siccome era molto

sensibile, andò in strada e disse loro: “Per favore non litigate, avete tante

cose da scoprire e sapete di amarvi, state perdendo tempo”, quella coppia

si guardò, abbassarono la testa, si diedero la mano e se ne andarono di

corsa e felici, avevano già trovato la soluzione.

Un giorno un romano voleva sposarsi con una cristiana, era il

secondo o quarto secolo dopo Cristo e i romani non erano cristiani e

quindi era proibito, ma quel romano voleva sposarsi con la sua fidanzata

cristiana, allora andò a trovarlo e gli disse: “Valentino, Valentino per

favore sposaci, sono disposto a farmi cristiano”, lui lo battezzò e li sposò e

furono molto felici, molto. Però arrivò il giorno in cui lo fecero

prigioniero, l’imperatore lo venne a sapere e disse: “Bisogna castigarlo, i

cristiani sono banditi a Roma”. Glielo portarono davanti e lui gli disse:

“Sei cristiano e devi morire, quella religione è proibita, oppure ti devi

convertire alla nostra”, lui sorrise e disse: “Ne ho una sola ed Unica, il

mio Signore è la mia Luce e il mio cammino” e rispose: “Bene, ti metterò

alla prova, ho una figlia cieca” e chiaramente tutti lo guardarono e si

misero a ridere, in effetti la figlia dell’imperatore era cieca, “Se riesci a

restituirle la vista, mi farò cristiano”. Tutti i romani si misero a ridere,

perchè sapevano che era impossibile, “Non solo io, ma tutta la mia

famiglia, ci convertiremo al cristianesimo, accetti?” e lui rispose: “SI”.

Gli portarono la figlia cieca, San

Valentino le appoggiò le mani e chiese al

Maestro Gesù che mettesse le mani sopra le sue,

e quando le tolse, la bambina, che era sempre

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stata cieca, iniziò a vedere, prima un po’ annebbiato, poi i colori ed infine

suo padre dal tono della voce e tutti quelli che le stavano attorno.

Il padre rimase pietrificato, non poteva crederci e disse: “Allora mi

convertirò al cristianesimo”, i romani dissero: “Non può essere, è

l’Imperatore!” “Ha fatto il miracolo, senza il miracolo sarei morto”. E

così tutta la sua famiglia si convertì al cattolicesimo.

E così continuò a fare i miracoli, finché un giorno uno dei generali

dell’esercito lo fece prigioniero e disse: “Hai commesso degli errori a

causa della tua religione” e lo portò in prigione, lo mise nei sotterranei,

dove si sacrificavano i cristiani e lo lasciò rinchiuso lì.

Per la figlia dell’imperatore, alla quale aveva restituito la vista,

l’Imperatore gli disse: “Voglio che insegni a mia figlia e che la istruisci”.

La figlia veniva sempre accompagnata per gli insegnamenti, le insegnò i

vangeli, tutte le conoscenze che San Valentino aveva e la formò. Fu così

che San Valentino si innamorò di lei e lei di lui, fu una cosa meravigliosa e

disse: “Signore, amo questa ragazzina, è pura ed è tutto amore”.

Arrivò il giorno in cui terminò la sua condanna, lo presero, lo

portarono in piazza e lo decapitarono. La ragazza, la sua amata, pianse

mooolto perchè loro avevano fatto dei piani, se fosse uscito vivo dalla

prigione si sarebbero uniti cristianamente, ma non fu così, per questo San

Valentino è Santo, la Chiesa lo ha scelto come protettore degli innamorati,

dell’Amicizia e di tutti quelli che si amano.

Vi ripeto, ogni giorno è San Valentino, ogni giorno è

un’opportunità per offrire un sorriso, un abbraccio! O dire “Ti voglio

bene”, è così facile dire: “Mamma, ti voglio bene!” anche se è rapido,

anche se si è lontani “Papà, ti voglio bene!” a una collega, a un amico,

un’amica e se avete già qualcuno che amate, lasciategli dei foglietti scritti,

diteglielo, tutti abbiamo un amore.

Servidora vi invita ad amare, qui ci sono molti cerbiatti, ma anche

cinghiali, cavalli e mucche, anche loro sono belli, e ricordatevi gli alberi, i

fiori, ma prima ci siete voi mie stelle, vi amo ogni giorno di più ed ogni

giorno avete più forza ed ogni giorno avete più amore ed avanzate ogni

giorno di più e realizzate le vostre mete!

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Miei giovani, non dimenticate che il giorno dell’amore è anche

lottare per gli studi, lottare per il lavoro e sorridere.

Mie stelle ricevete tutto l’amore di San Valentino e della vostra

Servidora che vi vuole bene e vi ama. AVANTI MIE STELLE!

Con tutto il mio amore, sempre, sempre,

Vostra Jardinera