Il Romanticismo

Viandante sul mare di nebbia, Caspar David Friedrich, 1818

Instructions for use Il Romanticismo è un complesso movimento culturale che coinvolge tutti i campi del sapere e dell’espressione artistica: arte, letteratura, filosofia, musica. Nasce in Germania alla fine del 1700 e si afferma in tutta Europa nella prima meta’ del 1800.

RICONOSCETE QUESTI DUE

PERSONAGGI?

Alla radice del Romanticismo c’è l’insoddisfazione per il mondo governato dalla ragione e dalla scienza proposto dall’Illuminismo. Il termine Romanticismo deriva dall’inglese «romantic» che nel 1600 indicava una narrazione fantastica come quelle dei romanzi cavallereschi. L’artista romantico è un ribelle in contrasto con le regole della società che lo circonda, partecipa alle lotte per la libertà e per l’uguaglianza, è affascinato dalla natura e dai sentimenti che essa genera ed aspira in modo struggente ad una felicità forse irraggiungibile. Il movimento romantico rifiuta l’imitazione della cultura greca e latina, ideale di perfezione per gli artisti neoclassici, per rivendicare la LIBERTA’ CREATIVA DI CIASCUN ARTISTA.

Gli artisti romantici cercano di recuperare la cultura e la tradizione della propria patria. Alla ricerca delle proprie vere radici, gli artisti Romantici rimangono affascinati dal Medioevo, considerato un periodo in cui si iniziano ad elaborare forme espressive originali, lontane dal mondo greco e latino.

QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA IL TEMPIO DI POSSAGNO, REALIZZATO DA ANTONIO

CANOVA, ARTISTA NEOCLASSICO, E IL BORGO DI CARCASSONNE, RESTAURATO

DALL’ARCHITETTO VIOLLET-LE-DUC IN EPOCA ROMANTICA?

Il fascino del Medioevo

La rivalutazione delle passioni e del sentimento

La barca di Dante, Eugene Delacroix, 1822

Molti artisti si ispirano ad episodi della letteratura medioevale, come la Divina Commedia di Dante, le tragedie di William Shakespeare o le leggende cavalleresche legate a Re Artu’. Gli artisti romantici esaltano la passione e l’intensità dei sentimenti che animano questi personaggi.

Dante Gabriel Rossetti, Paolo e Francesca, 1855

Tristano e Isotta, John William Waterhouse

The Lady of Shallot, John William Waterhouse

Ofelia, Sir John Everett Millais, 1851, Tate Gallery, Londra

Il risveglio di Titania, Johann Heinrich Füssli, 1793

La potenza dell’immaginario

Il movimento romantico riscopre la potenza creatrice della fantasia e dell’immaginario: con libertà creativa l’individuo esplora la realtà attraverso l’immaginazione, l’intuizione, il sogno. Spesso gli artisti e i poeti romantici sono insoddisfatti del mondo che li circonda, e cercano rifugio in un mondo fantastico, fatto di sogni, e talvolta di incubi.

Francisco Goya,

Il sonno della ragione genera mostri, dalla

raccolta di incisioni «Capricci», 1797

William Blake, Il grande drago rosso e la fanciulla vestita con il sole

William Blake, Il fantasma di una pulce

L’Incubo. Johann Heinrich Fuessli, 1781

In Inglese il titolo del dipinto è «The Nightmare»: nel folklore popolare, il «Mare” era identificato come uno spirito maligno appartenente al popolo nascosto, che si accovacciava sul petto delle persone addormentate, spesso portando loro “night mares”, incubi.

Effervescente Brioschi, spot pubblicitario

TROVI QUALCHE SOMIGLIANZA?

Il Legame con la spiritualita’

Secondo gli artisti romantici, l’arte ha un profondo legame con la spiritualità, che l’Illuminismo aveva sempre contrastato in nome della razionalità e del progresso umano basato sulla fede nella scienza. Soprattutto in Germania il Romanticismo vede nella natura una manifestazione del divino.

Croce e cattedrale sulla montagna,

Caspar David Friedrich

Caspar David Friedrich, Abbazia nella foresta di Querce, 1808

Il paesaggio romantico

Tutte le arti, durante il periodo romantico, vogliono esprimere la profondità dei sentimenti e le inquietudini dell’animo umano. L’uomo è considerato come un viandante, e l’esperienza della vita è un percorso faticoso, che la razionalità non aiuta ad affrontare. La natura selvaggia, misteriosa, e talvolta devastante, in cui avventurarsi e perdersi, diventa uno dei temi più rappresentati, perché evoca il senso di solitudine e di piccolezza dell’uomo, la malinconia e il bisogno di elevare l’animo verso l’infinito.

Due uomini che contemplano la luna,

Caspar David Friedrich, 1825

Nei dipinti di Caspar David Friedrich, il più importante pittore romantico tedesco, i paesaggi notturni o crepuscolari sono ricorrenti. Per gli artisti romantici la notte è affascinante e misteriosa, costellata di sogni e incubi, è espressione dei nostri desideri e delle nostre paure più profonde.

Caspar David Friedrich, Donna al calar del sole

Nei dipinti di Friedrich le figure umane sono piccole e in controluce, immobili, con le spalle rivolte all’osservatore, come se lo invitassero a rimanere in silenzio, unendosi alla loro contemplazione di una natura così grandiosa.

Caspar David Friedrich, Monaco in riva al mare, 1809

Caspar David Friedrich, Il Mare di ghiaccio, o Il naufragio della Speranza, 1824

I pittori romantici sono affascinati da eventi incontrollabili e devastanti, come incendi, tempeste e naufragi, dove la natura esprime al meglio tutta la sua potenza, quella carica di energia che l’uomo non può controllare, e davanti al quale resta senza fiato.

“Tempesta di neve sul mare, William Turner, 1842

Il nuovo interesse per i fatti di cronaca Come abbiamo già detto, i personaggi, nei dipinti romantici, sono spesso vittime di un destino crudele, coinvolti in vicende tragiche. Gli artisti romantici traggono ispirazione anche dai fatti di cronaca del loro tempo, manifestando un nuovo interesse anche per gli avvenimenti drammatici del presente.

William Turner,

L'incendio delle Camere dei

Lord e dei Comuni (Parlamento

di Londra), 1835

Theodore Gericault, La zatttera della Medusa,1818, Parigi, Louvre

«Quello della Medusa è un racconto tragico, la cronaca drammatica dei dodici giorni di deriva della zattera allestita per i 147 naufraghi che non avevano trovato posto nelle scialuppe. Una zattera di 20 metri per 7 con una vela ingovernabile e pochi viveri a bordo. Un inferno galleggiante. E in quelle interminabili ore, stipati, affamati e terrorizzati, gli uomini si trasformarono in belve. Morirono di fame e di sete nell’indifferenza dei compagni di sventura e i loro corpi vennero abbandonati tra i flutti. Al nono giorno i sopravvissuti cominciarono a cibarsi dei cadaveri di chi non ce l’aveva fatta. Il 17 luglio 1819, all’alba del tredicesimo giorno, la nave Argo raggiunse la zattera. I superstiti erano solo quindici. Poco tempo dopo il giovanissimo artista Théodore Géricault sentì parlare dell’episodio. Affascinato dalla tragedia del naufragio, ma anche voglioso di mettersi in mostra sfruttando la visibilità della disgrazia, decise di dedicare un’enorme tela, la più grande che avesse mai fatto, alle ultime ore della zattera, quelle prima della salvezza.»

http://www.didatticarte.it/Blog/?p=5808

Dal Blog

«Theodore si documentò a lungo con i pochi sopravvissuti, e iniziò a disegnare...»

«Ad un certo punto cominciò a precisarsi la piramide umana rivolta verso destra, a richiamare l’attenzione della nave all’orizzonte, contrapposta alla piramide formata dall’albero con l’unica vela. La composizione, insomma, c’era già tutta. Ed era drammaticamente efficace: corpi protesi verso la speranza mentre, sul lato opposto, un anziano, possente e rassegnato, trattiene un giovanissimo cadavere per non farlo inghiottire dalle onde.»

«Ma ancora Théodore non era contento. Doveva raggiungere un realismo ancora più macabro. Si diede allo studio dal vero dei volti dei naufraghi, dei cadaveri degli annegati, di arti amputati, di teste ghigliottinate. E li riprodusse senza risparmiarci i dettagli più disgustosi e il colore terreo della morte.»

https://www.arteworld.it/la-zattera-della-medusa-gericault-analisi/

Immagine dal sito:

«Poi osservò il mare, le tempeste, si recò sulle coste francesi per ammirare la potenza sublime delle onde, la forza irresistibile degli elementi. Da bravo artista romantico era profondamente attratto dal furore del mare. E come William Turner o Caspar David Friedrich, amava la natura nelle sue manifestazioni più violente.

Quando il Museo del Louvre, nel 1824, anno della morte prematura di Géricault, acquistò la grande tela, Jean-Auguste-Dominique Ingres, pittore neoclassico, arrivò ad affermare: « Vorrei che togliessero dal Museo del Louvre il quadro della “Medusa” […] Non posso tollerare queste “Meduse”, che dell’uomo ci mostrano soltanto il cadavere, non riproducono che il brutto, lo sconcio; no, non posso tollerarli! L’arte non deve essere altro che il bello e non insegnare che il bello»»

COSA NE PENSATE VOI?

L’ARTE DEVE RAPPRSENTARE SOLO

«IL BELLO»?

https://www.arteworld.it/la-zattera-della-medusa-gericault-analisi/

Immagini dal sito:

PER QUALE ASPETTO SI ISPIRÒ AL «GIUDIZIO UNIVERSALE” (1512)

DI MICHELANGELO BUONARROTI?

Ma Gericault, per realizzare questo capolavoro, oltre a studiare la scena alla perfezione, fece anche ricorso a tutte le proprie conoscenze relative alla storia dell’arte.

E PER QUALE ASPETTO SI ISPIRÒ ALLA

«VOCAZIONE SI SAN MATTEO» (1600) DI CARAVAGGIO?

Nella città portuale di Calais, nel 2015 il celeberrimo street artist Bansky ha realizzato un graffito a stencil de «La Zattera della Medusa», nella quale si vedono i rifugiati che agitano mani e fazzoletti… in direzione di uno yacht di lusso che sta passando poco lontano. Lo street artist ha postato sul suo sito il murale, accompagnato da una frase ironica che recita: “We’re not all in the same boat”, Non siamo tutti sulla stessa barca.

Francisco Goya, 3 Maggio 1808. La fucilazione, Museo del

Prado, Madrid

Ecco come il pittore spagnolo Francisco Goya interpreta con forte realismo gli episodi di resistenza madrilena (di Madrid) contro gli invasori francesi. Questo dipinto è il primo vero «manifesto» contro la brutalità della guerra», gli ideali di libertà e giustizia sono sopraffatti dalla violenza degli oppressori.

Il Romanticismo e la passione politica

La libertà che guida il popolo , Eugène Delacroix,

1830, Parigi, Louvre

«Ho cominciato un tema moderno, una barricata... e, se non ho combattuto per la patria, almeno dipingerò per essa...»

Eugène Delacroix in una lettera al fratello, riferendosi a «La Libertà che guida il popolo»

Il dipinto di Delacroix celebra la vittoria del popolo francese che, con l’insurrezione del 1830, abbatte la monarchia che era stata nuovamente istituita dopo la caduta di Napoleone. La scena è dominata dal gruppo di personaggi appassionati, appartenenti a ceti sociali diversi, che lottano fianco a fianco per la libertà, rappresentata in modo simbolico da una figura femminile al vertice del vortice piramidale. I colori sono cupi, alternati a bagliori di luce. SECONDO VOI IN QUALCHE

MODO DELACROIX SI E’

ISPIRATO ALLA «ZATTERA

DELLA MEDUSA»?

SICURAMENTE!!!’!

!!

E OSSERVIAMO QUESTA FOTOGRAFIA DI UNA MANIFESTAZIONE IN TURCHIA NEL

2013, SAPETE COME È STATA RIBATTEZZATA? «IL POPOLO GUIDA LA LIBERTA’»

Il patriottismo di Francesco Hayez

La rivalutazione del Medioevo, periodo in cui si erano affermati i liberi comuni, diventa, in Italia, il tramite ideale per promuovere la consapevolezza del sentimento nazionale e infondere negli animi il desiderio di combattere contro lo straniero. Francesco Hayez diventa il fedele interprete degli ideali del Risorgimento e gli stessi affiliati alla Carboneria gli commissionano opere che possano accendere negli italiani il desiderio di ribellione contro gli austriaci. A tal fine Hayez, durante la seconda guerra d’indipendenza, dipinge la sua opera piu’ celebre, «Il Bacio».

Francesco Hayez, Il Bacio, 1859, Milano, Pinacoteca di Brera

Le tre versioni de «Il Bacio», Centrale: 1859, Sinistra: 1861, Destra: 1867

Il celeberrimo dipinto raffigura due giovani innamorati che si stanno baciando con grande passione. Per la travolgente carica emotiva, la raffinata scenografia ed il forte valore civile, l'opera è considerata il «manifesto» dell'arte romantica italiana; per questo motivo riscosse un grande successo popolare. Il dipinto, nonostante i due protagonisti vestano abiti medievali, è colmo di allusioni ai valori risorgimentali: il giovane, che ha già un piede sul gradino della scala, sembra in procinto di fuggire dall’amata: è forse un patriota che cospira contro gli invasori? Deve forse partire per l’esilio? All’interno del suo mantello riusciamo ad intravedere l’elsa di un pugnale, e sulle scale un’ombra misteriosa sta avanzando…

Flash mob «Il Bacio»,

per promuovere la mostra di Hayez

a Milano

Sitografia:

https://www.arteworld.it/la-zattera-della-medusa-gericault-analisi/

http://www.didatticarte.it/Blog/?p=5808

Immagini reperite in rete

Grazie per l’aiuto DIDATTICARTE e ARTEWORLD !!

Bibliografia:

«Il Libro di arte e immagine», Paola Bersi e Carlo Ricci, Zanichelli 2015

«Il Nuovo ARTEFARE- volume di Storia dell’Arte B2, Rossella Formilli, SEI

edizioni, 2008

: